Analisi Juventus Women: centrocampo camaleontico ma performante

Il 2017 della Juventus Women ha conosciuto solo vittorie: sopra ogni rosea aspettativa. La squadra di mister Guarino sta schiacciando sempre più il campionato e finora non ha avuto pietà delle sue avversarie neppure in Coppa Italia. Andiamo ad analizzare, reparto per reparto, cosa si è visto in questi primi mesi di esistenza delle bianconere.

QUANTO SI CAMBIA!

Come suggerisce il titolo, questo è il reparto in cui non si ha mai la certezza completa di chi scenderà in campo: tante le giocatrici in cerca di una maglia, nessuna vera panchinara. Questo perchè Guarino sceglie le sue centrocampiste in base alla partita che si trova davanti: a volte cerca di essere più sbilanciata in avanti, altre volte preferisce coprirsi maggiormente. L’unica che sembra davvero certa del posto è Martina Rosucci: è lei che detta i tempi di gioco, aggredendo gli spazi vuoti lasciati dalla difesa avversaria e con piena libertà di movimento. In base a come si muove lei, le altre si adattano. Questo rende Rosucci indispensabile per la manovra, c’è però da chiedersi come fare in caso di sua assenza. Guarino sembra avere grande fiducia in Katie Zelem, centrocampista di personalità ottima sia nel servire assist che negli inserimenti senza palla. Non sempre però l’inglese ha regalato buone prestazioni, mettendola così nel limbo di chi ogni partita non sa se scenderà in campo o meno. Come detto poco fa però, è in buona compagnia: non si sa mai chi verrà schierato a centrocampo.

GIOVANI E GOLEADOR

Teoricamente dovrebbero essere due giocatrici chiamate più a difendere che attaccare. La realtà dei fatti dice però che Aurora Galli e Arianna Caruso, insieme, hanno segnato nove reti (5 Galli e 4 Caruso). Certo, alcune reti sono arrivate dalla Coppa Italia, in cui le avversarie sinora affrontate si trovano in Serie B. Ciò nonostante non si può sminuire il lavoro silenzioso delle due giovani centrocampiste che, quando non sono occupate a difendere, si ritagliano uno spazio per colpire quando nessuno si accorge della loro presenza. A volte può anche capitare di vedere grandi gol (è il caso del raddoppio di Caruso contro la Juventus Femminile). Insomma, due ragazze di cui è impossibile fare a meno. Ma c’è dell’altro.

IL RITORNO DI INGVILD

Al rientro da un lungo infortunio, Isaksen sembrava destinata ad un ruolo da comprimaria, vista la solidità espressa fino a quel momento dalla Juventus Women. Una volta messa in campo però, Guarino non l’ha più tolta. La sua abnegazione in fase difensiva (facile vederla schiacciata nella linea difensiva) unita ai suoi passaggi fanno di lei una giocatrice imprescindibile. Proprio la qualità dei passaggi è un tallone d’Achille che spesso il mister ha rimarcato in zona stampa. Insomma: ad ogni partita bisogna tirare ad indovinare per sapere chi scenderà in campo, ma per il momento sembra proprio che, chi entra entra, tanto la vittoria arriva. Tutto questo in attesa di rivedere in campo Valentina Cernoia, ferma ai box da inizio stagione: giocatrice capace di giocare ovunque, sia a centrocampo che in attacco, potrebbe portare ancora più incertezza su chi possa scendere in campo nel 2018.

Potete trovare le altre analisi dei reparti cliccando su attacco e su difesa.

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