E polvere che tira vento e poi magari piove

“E polvere che tira vento e poi magari piove…“. Mai parole furono più appropriate. La pioggia è scesa, pure in abbondanza. È scesa sulle aspettative, sulla voglia di conquista, su quella di rivalsa. È scesa pure sulle cose scontate, su quelle che sembravano routine, ma che così non sono state nemmeno un po’. È scesa su un triplice fischio che ha sancito una delle sentenze più dure per il calcio e per l’Italia in generale. E poi è diventata lacrime sul viso di chi ha deciso di piangere per quella maglia, per l’ultima volta.

QUANDO TIRA VENTO

Tirava vento e ha spazzato via un bel po’ di polvere. Ma il vento è cambiamento, comunque è andata, comunque vada. Per Buffon, Barzagli e Chiellini inevitabilmente. Per Bernardeschi che, a suo favore, ha ancora una strada lunghissima davanti. Gli altri, purtroppo, no. E, questo, in un modo o nell’altro, inciderà sul resto della stagione.

Due facce di una stessa medaglia, come sempre. Bianco o nero, quasi mai grigio. Da una parte la delusione, l’amaro che resta in bocca e quella perdita di motivazioni che sembra una conseguenza necessaria dopo una debacle del genere. Non sarà facile non pensare alla serata di lunedì e ai suoi fantasmi. Non lo sarà per chi, essendo Capitano, si sente in qualche modo più responsabile degli altri. Non lo sarà nemmeno per Andrea e Giorgio.

Ma poi il rovescio: uno degli obiettivi stagionali è fallito, ne restano altri tre. Altre tre strade da percorrere, tre piste infuocate e tre bellissimi arrivi. Quasi certamente gli ultimi, per Buffon. Il meccanismo dovrebbe scattare quasi in automatico: l’ultima possibilità, l’ultima volta per provarci. E tutti lo sanno. E tutti sono pronti a remare nella stessa direzione. “E polvere che tira vento e poi magari piove”. 

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