Cara Italia, è ora che l’ottimismo lasci spazio al realismo…

A 90 minuti dal verdetto finale, la nazione italica deve fare i conti con una triste verità: il Mondiale è davvero a forte rischio. E non lo è solo per il risultato, ma per l’atteggiamento mostrato e la (poca) voglia di fare la storia. Qualcuno in Federazione o in panchina già si pregustava il viaggio in aereo verso Russia 2018, ma la triste verità a questo punto è davvero ad un passo. Cosa può essere un’Italia senza Mondiale? E cosa può essere un Mondiale senza Italia? Potrebbe essere un’estate meno calda del solito, con il tifoso italiano impegnato a simpatizzare per un’altra nazionale.

Siamo duri, lo sappiamo. Siamo pessimisti? No, siamo soltanto realisti. Il gioco di quest’Italia non è da mondiale. L’atteggiamento di questa squadra non è da Mondiale. La poca determinazione e la tanta lentezza di gioco dal centrocampo fino alla poca concretezza là davanti. Perchè la tanta proclamata rabbia di voler ribaltare il risultato deve finalmente essere mostrata. Gli uomini saranno gli stessi, con un Verratti ingenuo in meno e diffidato. Cosa può effettivamente cambiare in tre giorni? Tutto o niente. Ventura dovrebbe lavorare sull’atteggiamento e sulla velocità di azione. Sarebbero anche queste le chiavi di lettura giuste per ribaltare il risultato. Ci riuscirà Ventura? Ai posteri l’ardua sentenza, ma da oggi l’ottimismo dovrà lasciare inevitabilmente spazio all’evidente realismo.

Christian Travaini

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