Milan – Juve, quanti affari: a San Siro è sfida tra le regine del mercato

L’ultima estate di calciomercato è stata sicuramente quella che ha visto maggiormente protagonista il nuovo Milan targato Fassone-Mirabelli, che hanno sborsato 248 milioni per garantire a Montella un organico tale da poter tentare l’aggancio al treno Champions. Anche la Juventus, però, non è stata a guardare, assicurandosi le prestazioni di due esterni coi fiocchi (Douglas Costa e Bernardeschi), oltre che di Matuidi, Szczesny, De Sciglio e Howedes, per un totale di 221,3 milioni di euro. Le due squadre, però, sono state accomunate da quello che – senza ombra di dubbio – è stato l’affare più clamoroso della sessione: il cambio di maglia di Leonardo Bonucci.

STRATEGIE DIVERSE E STRUTTURE SIMILI

Il Milan, come detto, ha sfruttato gli ultimi mesi estivi per rifondare una squadra profondamente scottata dopo troppe stagioni non all’altezza. La nuova proprietà cinese ha cercato di dare nuova verve al mondo rossonero, che ha salutato il presidente più vincente della sua storia, Silvio Berlusconi.

La Juventus, invece, si è trovata a ritoccare una squadra quasi perfetta, vincente da anni in Italia e due volte sconfitta in finale nelle ultime tre edizioni della Champions.

Strategie diverse, dunque, ma accomunate da un uomo: Bonucci ha salutato un ambiente che gli era diventato stretto addosso per abbracciarne uno in cui essere leader a tutto tondo. Una sfida che lo ha fatto sentire vivo ma che, al momento, sta facendo male sia a lui che alla Vecchia Signora.

Strategie differenti, ma strutture simili: Fassone come Marotta, Mirabelli come Paratici. Due amministratori delegati attentissimi in fase di mercato e due direttori sportivi vecchia maniera che siedono a tavoli di importanti trattative ma che amano, per via del passato da osservatore, scovare talenti di persona. Se il lavoro dei dirigenti bianconeri ha funzionato, non dopo qualche difficoltà, e si avvia verso una potenziale conclusione idilliaca, quello dei milanisti non ha ancora dato le soddisfazioni sperate: si tratta, però, del prezzo da pagare dopo una tale rifondazione.

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