A centrocampo non serve altro. Il principino è tornato

La sua storia è molto nota. L’infortunio che aveva colpito Claudio Marchisio in quel di agosto è solo l’ultimo di una lunga serie di acciacchi e di paure.

Una storia che inizia nell’aprile del 2016, allo Stadium la Juventus sta tranquillalmende gestendo la partita contro il Palermo quando, dopo un contrasto di gioco, Marchisio rimane a terra; è dolorante, piange dal dolore.

IL BOLLETTINO CONFERMA

Il 17 aprile il bollettino medico arriva e non usa mezzi tremini. Rottura dei legamenti, 6 mesi fuori. Tegola clamorosa, non solo per la Juve, ma anche per la Nazionale. Marchisio salterà, così, l’Europeo in Francia.

Il 26 ottobre e 182 giorni dopo il numero 8 bianconero ritorna in campo contro la Sampdoria, giocando per 72 minuti tra gli applausi dei suoi tifosi. I fantasmi di aprile sembrano scacciati ma, ora, bisogna cercare di rinforzare l’impalcatura muscolare, affinché Marchisio non possa ricadere in altri infortuni sul ginocchio sinistro.

LA STAGIONE PARTE nel peggiore dei modi

Putroppo, puntuale, il 25 agosto Marchisio alza di nuovo bandiera bianca, altro infortunio sempre su quel maledetto ginocchio. Per fortuna quest’infortunio è molto più lieve del precedente, sono solo due mesi i di stop.

Questi due mesi sono però abbastanza per far circaolare diverse voci sul suo futuro. C’è chi lo accosta in Inghilterra, chi addirittura lo fa un nuovo giocatore del Milan e poi c’è chi, come lui, lo vuole per sempre in bianconero.

Ora 67 giorni dopo, Marchisio è tornato e non è tornato per fare da comparsa, ma per riprendersi quella maglia da titolare nel centrocampo bianconero. Certo, non sarà facile vista la concorrenza li in mezzo, ma si sa, “i concorrenti sono gli unici che ti rendono tanto bravo quanto puoi esserlo.”

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