Torino, fatti 3 giugno: anche la sindaca Appendino tra gli indagati

Continuano le indagini della procura sui fatti del 3 giugno di piazza San Carlo, in cui il fuggi fuggi generale provocò un numero impressionante di feriti, 1526, e la morte di una donna, Erika Pioletti, rimasta schiacciata nella calca. Tante le accuse volate nelle ultime settimane: sul banco degli imputati è finita soprattutto la sindaca di Torino, Chiara Appendino, indicata come responsabile della mancanza di sicurezza nella gestione dell’evento.

APPENDINO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI

Tanto che, come riferito nelle ultime ore dagli organi di stampa, il primo cittadino è stato iscritto nel registro degli indagati insieme ad altre due persone, Maurizio Montagnese e Danilo Bessone, presidente e dirigente di Turismo Torino, municipalizzata incaricata di organizzare l’evento del 3 giugno; gli ultimi due, in particolare, hanno già ricevuto un avviso di garanzia . Si prova a dare un nome e un cognome ai responsabili della tragedia, continuando ad analizzare i filmati delle telecamere per capire la causa scatenante della psicosi collettiva.

PALAZZO CITTÀ: “NESSUN AVVISO DI GARANZIA”

Pare ovvio che i responsabili, in parte, siano anche gli organizzatori dell’evento. Non la sindaca Appendino, la quale come fatto sapere da Palazzo Città è stata inserita solo formalmente nel registro degli indagati. Un atto dovuto dopo la denuncia arrivata per l’accusa di lesione, più che il frutto delle indagini investigative.

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