Moggi: “Non ci resta che… Calciopoli”

Nel suo commento su Libero, Luciano Moggi torna alla carica, commentando gli esiti negativi dell’asta per i diritti televisivi del triennio calcistico 2018/21. Tutto da rifare per il presidente Tavecchio e per le grandi pay TV Mediaset e Sky, che non hanno minimamente raggiunto l’accordo sui costi del calcio italiano.

L’offerta più alta si ferma a 400 milioni che, ricorda l’ex dirigente bianconero, non rispecchia neppure la clausola di Cristiano Ronaldo. Il colosso di Berlusconi ha addirittura abbandonato l’asta per protesta, probabilmente anche a seguito dell’ingente somma pagata per il triennio corrente, in cui gestisce in esclusiva tutte le patite di Champions.

Tutta colpa della Signora

Dal punto di vista di Moggi, manca la concorrenza che è sempre esistita storicamente tra Mediaset e Sky, appunto. Questa mancanza ha fatto crollare l’offerta, e quindi ha impoverito il mercato in generale del calcio italiano. Nonostante poi i costi di questo calcio crescano anno dopo anno, e anzi il gap economico tra i piccoli e i grandi club sia sempre più incolmabile.

Dunque, ecco arrivare la stoccata. Petrucci, prima di lasciare la presidenza del Coni, aveva annunciato: “Una squadra che vince continuamente non fa il bene del proprio sport perché crea noia per mancanza di competizione”. Ed è quello che sta facendo la Juve, ma è bene sottolinearlo: non solo per meriti suoi, anche per demeriti degli altri. Si ripete così lo stesso identico quadro del 2006.

Ritorno alla mediocrità

Ecco la scherzosa soluzione del vecchio Lucianone: togliere di mezzo la squadra che vince ininterrottamente da sei anni consecutivi, promuovendo un’altra Calciopoli che “risistemi” le cose. Peccato solo che eliminando la Juve dal calcio che conta, nell’ormai lontano 2006, la Nazionale campione da Campione del Mondo si era ritrovata eliminata al primo turno per ben due volte di seguito senza i fuoriclasse bianconeri a fare la differenza.

Sarebbe davvero una bella soluzione, il calcio mediocre che piace tanto agli italiani, almeno a quelli non juventini.

Impostazioni privacy