#RoadToCardiff: la storia infinita si chiama Juventus-Real Madrid

Diciotto. 18 sono le volte in cui Juventus e Real Madrid si sono affrontate in campo europeo: i blancos sono la formazione più affrontata in assoluto dai bianconeri. E i precedenti son quasi tutti illustri: dalla rete di Cabrinia quella di Padovano, dal fuorigioco di Mijatovic all’urlo di Nedved, senza dimenticare le soddisfazioni più recenti, targate Zalayeta, Del Piero e Morata.

Juventus-Real Madrid è più di una semplice partita di calcio, e non è retorica: si affrontano due superpotenze di questo sport, autentici giganti dentro e fuori dal campo. E il bilancio è in perfetta parità: 8 vittorie per parte e 2 pareggi.

Juventus-Real Madrid è il vero galà del calcio mondiale: difficile al mondo trovare di meglio, almeno sul piano del prestigio.

Juventus-Real Madrid è la storia infinita del gioco del pallone: quando (e se) questo sport cesserà di emozionare, vorrà dire che queste due squadre saranno sparite dalla circolazione. E noi, ovviamente, non ce lo auguriamo nemmeno per scherzo.

SIVORI NON BASTA

I primi scontri tra le due compagini risalgono alla stagione 1961-1962: al Comunale di Torino, la Juventus di Sivori e Charles si arrende al Real del bomber Di Stefano per 0-1. Ma mai dar per morti i bianconeri: al Bernabeu, infatti, el Cabezon rimette tutto in gioco, rimandando ogni discorso qualificazione ad uno spareggio da disputare in campo neutro (Parigi). E la squadra che riuscì a spuntarla in quei quarti di finale, purtroppo, fu il Real: la sfida del Parc des Princes terminò 1-3 (Felo, Sivori, Del Sol e Tejada).

MALEDETTI RIGORI

Nel 1986, la doppia sfida vale, invece, l’accesso ai quarti di finale. Ancora una volta, il confronto è equilibrato: in Spagna decide Butragueño, mentre a Torino è Cabrini a ristabilire la parità. Stavolta, però, niente spareggio: saranno i rigori a risultare decisivi. Per la Juve sbagliano Manfredonia e Favero: ai quarti ci vanno le Merengues.

PADOVANO PER L’ESTASI

L’ultimo anno di gloria per la Juventus. Siamo nel 1996 e la sfida ai blancos vale la qualificazione in semifinale. Al Bernabeu, le cose non si mettono bene: la sfida d’andata è decisa da un gol di Raul. Al ritorno, però, si scatena Del Piero: punizione perfetta nell’angolino e tutto da rifare per il Madrid. Ad inizio ripresa, sarà Padovano a realizzare la rete decisiva: la Juve è tra le prime 4 d’Europa. Ma, di lì a 2 mesi, salirà sul tetto del continente.

IL FUORIGIOCO DI MIJATOVIC ROMPE L’EQUILIBRIO

Stavolta, la supersfida vale il titolo. All’Amsterdam Arena, la partita non è delle più belle: le stelle non si accendono e le occasioni non sono nitide. La situazione di parità è sconvolta dal guizzo di Mijatovic, che raccoglie una palla sporca, supera Peruzzi e insacca. I replay, però, dimostreranno come il montenegrino fosse partito in netta posizione di fuorigioco. Nel finale, non basta l’assalto della Juve: Davids si divora la palla dell’1-1 e la coppa è, ancora una volta, del Real Madrid.

LA PARTITA PERFETTA

Siamo nel 2003, l’anno della finale tutta italiana. Le migliori 4 d’Europa sono Juventus, Inter, Milan e Real Madrid. Da un lato c’è il derby di Milano, dall’altro c’è il galà del calcio. Al Bernabeu, il Real balla la samba con Ronaldo e Roberto Carlos, che rendono vano il momentaneo pareggio di Trezeguet. È al ritorno del 14 maggio, però, che si scrive la storia: la Juventus gioca una delle partite migliori di sempre, annichilendo la resistenza del Real, che cade sotto i colpi di Trezeguet, Del Piero e Nedved (che si farà ammonire, saltando la finale contro il Milan). Protagonista anche Buffon: decisiva la sua parata sul rigore di Figo sul punteggio di 2-0. Inutile ai fini della qualificazione il gol della bandiera di Zidane: la Juventus vola a Manchester.

ANCORA ZALAYETA

Il Panteron si prende nuovamente la scena. L’uomo a sorpresa della notte di Barcellona del 2003 concede il bis nel ritorno degli ottavi di finale dell’edizione 2004-2005. Nell’andata al Bernabeu, è un colpo di testa di Helguera a condannare i bianconeri. Partita impeccabile, però, al Delle Alpi: la difesa della Juventus non concede nulla alle stelle mai realmente galattiche del Real e Ronaldo – per via di un grande nervosismo – terminerà anzitempo la gara. Trezeguet rileva Del Piero ad inizio secondo tempo e, con una mezza rovesciata, batte Casillas per l’1-0. Si va ai supplementari e sale in cattedra Zalayeta: a 4′ dalla fine, l’uruguagio raccoglie una palla sporca al limite dell’area e lascia partire una staffilata che manda in paradiso la Juventus.

CAPITANO, MIO CAPITANO

La doppia passerella della stagione 2008-2009 ha un nome e un cognome: Alessandro Del Piero. Siamo alla fase a gironi e, prima della gara d’andata, la Juve di Ranieri è in crisi quasi nera. Serve una scossa, una reazione in un momento tanto importante quanto difficile. Del Piero si inventa subito un gol dalla distanza, Amauri raddoppia di testa; a nulla vale la zuccata di Van Nistelrooy. Al ritorno, però, le cose diventano – se possibile – ancora più belle: il 5 novembre 2008 è la grande serata del capitano bianconero, che segna una doppietta (sfiorando il terzo gol) e abbandona il campo accompagnato dagli scroscianti applausi del Bernabeu. La Signora riabbraccia il suo Eroe.

GIGANTEGGIA LLORENTE

Edizione 2013-2014. Ancora fase a gironi, ancora due sfide piene zeppe di tensione, ma poco fortunate per i bianconeri. All’andata – durante un altro periodo non facile (pochi giorni dopo il 4-2 subito dalla Fiorentina) – una doppietta di Cristiano Ronaldo rende inutile la zampata di Llorente; la Juve chiuderà anche in 10 per l’espulsione più che dubbia di Chiellini. Al ritorno, i bianconeri danno tutto e vanno avanti col rigore di Vidal. Un errore di Caceres ad inizio ripresa, però, permette a Ronaldo di pareggiare; poco dopo, la botta di Bale porta in vantaggio i blancos. È ancora Llorente a salvare i suoi: gran cross di Caceres e grande stacco dell’ariete spagnolo, che batte Casillas e fissa il punteggio sul 2-2.

EL NIÑO DELLA CASA

La semifinale della stagione 2014-2015 sarà ricordata per i gol decisivi di Morata, cresciuto nel Real ma in forza alla Juventus. All’andata, prestazione memorabile dei bianconeri: apre le marcature il centravanti spagnolo, pareggia Cristiano Ronaldo, Sturaro ringhia a centrocampo e salva un gol su Isco. Nella ripresa, Tevez porta nuovamente avanti i suoi su calcio di rigore. Al ritorno, nella bolgia del Bernabeu, i padroni di casa vanno avanti con un rigore di CR7, ma la Juventus non cade mai in maniera definitiva. Ad inizio ripresa, una palla vagante in area viene raccolta da Morata, che col sinistro batte Casillas. L’assalto finale del Real non paga, anche perché, prima con Marchisio e poi con Pogba, è la Juventus ad andare più vicina al secondo gol. I bianconeri allenati da Allegri tornano in finale dopo 12 anni: a Berlino, però, la spunterà il Barcellona.

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