Khedira: “Resto fino al 2019. A Cardiff sarà importante arrivare al top della forma”

Il centrocampista bianconero Sami Khedira ha oggi rilasciato una lunga intervista al magazine tedesco Kicker: eccone alcuni dei passaggi più significativi.

LE PAROLE DI KHEDIRA

La Juventus ha già vinto il campionato di Serie A e la Coppa Italia: il massimo per voi in questa stagione sarebbe il Triplete, battendo il Real in finale.

Penso che entrambe le squadre rappresentino il livello più alto in questo momento in Europa. Il Real Madrid è il campione in carica, e questo dice molto. Noi siamo andati in finale già nel 2015 e lo scorso anno solo la sfortuna contro il Bayern ci ha eliminati dal torneo. Col Madrid sarà un duello da occhi negli occhi, alla pari, dove tutto è possibile. La vittoria o la sconfitta saranno determinate dai dettagli: decideranno le sfumature. Per noi è importante arrivare a Cardiff nella miglior forma possibile.”

 

Come valuti la stagione della Juventus?

Nella prima parte dell’anno abbiamo vinto senza giocare un buon calcio. Da gennaio, col nuovo sistema di gioco (4-2-3-1), è cambiato tutto. Ci troviamo a meraviglia, ci divertiamo e l’intesa tra noi migliora continuamente. Ora non siamo solo compatti in difesa, abbiamo molte più opzioni in attacco rispetto a prima.”

 

Due anni fa hai lasciato il Real Madrid per la Juventus: col senno di poi è stata la scelta giusta?

Ho ascoltato il mio cuore. All’epoca sentivo di aver bisogno di un cambiamento dopo cinque anni splendidi in Spagna. Volevo continuare a misurarmi al livello più alto, in un team che apprezzasse il mio modo di giocare: alla Juventus ho trovato tutto questo. Sono felice della scelta compiuta nel 2015.”

 

Cosa non funzionava più al Real?

“A Madrid sono stato venerato dai miei allenatori e mi hanno trattato bene al 100%, anche se non ho avuto un gran riconoscimento da parte del pubblico. Non mi erano concessi errori o tentennamenti, anche minimi. Quando ho giocato dieci partite di fila, la gente lo dava per scontato. Ma se l’undicesima partita mi assentavo, perche stavo male, venivo subito criticato e i tifosi immediatamente si chiedevano se ero abbastanza bravo per il club. Non era una bella sensazione, a lungo andare mi creava pressione nervosa.”

 

E alla Juventus?

Qui a Torino c’è molta più tolleranza da questo punto di vista. Il mio ruolo è apprezzato, anche perchè l’aspetto tattico è molto importante in Italia. Siamo una squadra eccezionale. Gigi Buffon è un fenomeno, Giorgio Chiellini, Leonardo Bonucci e Andrea Barzagli sono dei difensori paurosamente intelligenti. I miei due colleghi di reparto, Marchisio e Pjanic, sono entrambi giocatori fenomenali. Con gente del genere è tutto molto più facile.”

 

Hai un contratto con la Juve fino al 2019: quali sono le tue prospettive per il futuro? Resterai a Torino?

Attualmente in Europa ci sono solo 4-5 club al livello della Juventus. Ce n’è uno in Germania (il Bayern Monaco) e uno in Spagna (il Real Madrid), per il quale ho già giocato. E poi ce ne sono ancora due o tre in Inghilterra. Per me, non c’è alcun motivo di pensare ad una soluzione diversa dalla Juventus. A Torino sono felice. Il mio contratto scade nel 2019 e l’anno prossimo tra i miei obiettivi ci sarà anche la Coppa del mondo. In bianconero ci sono le condizioni ideali per mantenermi ad alti livelli: perché dovrei voler lasciare il club?

 

Forse perché per completare la tua carriera dopo i titoli in Italia, Germania e Spagna potresti provare a vincere la Premier League?

Rimarrò alla Juventus fino a quando avrò 32 anni. E poi vedremo.”

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