Un pezzo di scudetto era già cucito in estate: i tre capolavori di Marotta

Lo scudetto si vince sul campo, questo è certo. A contare più di qualsiasi cosa è il lavoro in allenamento, senza ombra di dubbio. Quest’anno più di altri, però, si può dire con certezza che un bel pezzo dello scudetto della Juventus sia stato vinto anche sul mercato, parecchi mesi fa, in estate. Lo scudetto di Marotta, in un certo senso: tra clausole rescissorie e parametri zero, la dirigenza bianconera ha costruito una squadra tremendamente forte e capace di un’impresa storica come la conquista della sesta Serie A consecutiva.

COLPI PERFETTI – Sono tre i calciatori acquistati da Marotta ad aver fatto la differenza più di altri e ad aver grande merito di questo tricolore. Facile immaginare i loro nomi: uno è un bomber argentino, l’altro un centrocampista bosniaco ed infine c’è anche un terzino brasiliano. Ma sarebbe ingiusto non citare anche gli altri acquisti, tutti azzeccatissimi: Pjaca è stato sfortunato ma ha dimostrato di avere un potenziale enorme, il ritorno di Cuadrado è risultato più decisivo che mai e Benatia è stato un inserimento prezioso per il reparto difensivo.

SUPER DANI – Un capitolo a parte, però, Dani Alves se lo merita. Un campione affermato con una bacheca traboccante di trofei che è arrivato a Torino a zero euro: l’ennesimo capolavoro di Marotta che meriterebbe solo applausi, e invece all’inizio ha portato dubbi e mugugni. Non tutti i tifosi e gli addetti ai lavori erano convinti che Dani potesse essere adatto al campionato italiano e forse, per i primi mesi, avranno pensato anche di avere ragione: la Serie A non è la Liga e il brasiliano inizialmente ha sofferto questo cambiamento, inutile negarlo. Poi, come sempre nel calcio e nella vita, basta un attimo, basta un episodio: nel caso di Dani Alves probabilmente è il gol in Champions contro il Porto, e da lì cambia tutto. Il brasiliano nel finale di stagione sfodera prestazioni eccezionali una dietro l’altra e trascina la squadra con la sua esperienza, la sua qualità e un pizzico di geniale follia: ogni pallone che tocca diventa oro, lo scatto finale dei bianconeri delle ultime settimane è in buonissima parte merito suo.

MIRALEM… PIRLO? – Per Miralem Pjanic parlano i numeri: innanzitutto i 32 milioni della clausola rescissoria pagati a giugno dalla Juventus, che obiettivamente sembravano e sembrano tutt’ora davvero pochi rispetto al valore del calciatore. Poi c’è il 5: cinque come il suo numero di maglia, ma anche come il numero di gol e di assist in questa Serie A da campione d’Italia. Anche nel suo caso sembrava aver avuto qualche difficoltà ad abituarsi alla sua nuova maglia, ma la sua stagione è stata tutta un meraviglioso crescendo: col passare dei mesi è diventato imprescindibile. Pjanic con Andrea Pirlo ha sia punti in comune che differenze ed è vero che i paragoni sono sempre pericolosi, ma quel che è certo è che il bosniaco ha ridato al centrocampo bianconero quella qualità e quella magia che mancava dall’addio del Maestro.

BOMBER GONZALO – Come si fa a parlare o a scrivere di Gonzalo Higuain senza essere banali? La stagione del Pipa è stata esattamente come i tifosi si aspettavano quando in estate hanno avuto la notizia del suo arrivo in bianconero. Un’altra clausola rescissoria, 90 milioni che faranno storia: la Juve aveva la possibilità di spendere e l’ha fatto portando a Torino uno dei migliori attaccanti del panorama mondiale. Il suo compito era chiaro: fare gol. E ne ha segnati una marea, gol su gol, uno più bello e decisivo dell’altro, arrivando a quota 24 in Serie A. Il punto, però, è che Gonzalo non si è fermato lì: quello che i numeri e le statistiche non dicono è che il Pipa ha lavorato tantissimo per la squadra, rivelandosi un uomo fondamentale dal punto di vista tattico e non solo realizzativo. A suon di prestazioni eccezionali e gol, Gonzalo Higuain si è preso un gran bel pezzo di Scudetto.

Alessandro Bazzanella

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