Il miglior attacco è la difesa: due gol e due assist dalle retrovie

Nel pre-gara si è parlato molto, tra i tifosi juventini, di chi poteva essere l’uomo della provvidenza per questa finale (la prima di questo rush finale); i nomi che si seguivano erano sempre i soliti: Higuaín e Dybala, i due componenti del dinamico duo HD, quelli che vanno per la maggiore quando si deve comprare una maglietta della Juve. Quelli che dovevano giocare lo scontro diretto contro la coppia Keita-Immobile, che nel gioco delle sigle diventa KI; chissà quanto ci avrebbe giocato sopra il buon Maurizio Mosca dietro a questa casualità. I due laziali in campionato hanno segnato quattro gol in più dei due argentini, è anche questa una sfida che fa parte di Juve-Lazio di stasera. La notizia è che nessuno di questi quattro giocatori segnerà: la parte del leone la fanno i difensori bianconeri, sia in attacco che in difesa.

SE NON SEGNI TU CI PENSO IO

La manovra della Juventus è fluida nel primo tempo: scorre dirompente come se fosse una partita di Champions, dove i bianconeri hanno dato il meglio negli ultimi mesi. La Lazio accusa il colpo; i suoi uomini migliori steccano, Parolo è costretto ad uscire dopo soli 20 minuti, e alcuni errori della difesa, sia di tattica che sviste personali, permettono alla Juve di sfondare. Ma in gol non ci vanno i soliti noti: prima Dani Alves, e poi Bonucci, sfruttano gli spazi creati dai passaggi di Alex Sandro. Due buchi in cui i due difensori (ammesso che ancora si possa definire tale Dani Alves) segnano a sangue freddo, dote in cui stasera Higuaín ha toppato. Quando i più fotografati non vanno in gol, ci pensano gli altri a segnare: un buon punto da cui partire per affrontare il finale di stagione.

DIETRO SI CHIUDE TUTTO

La Lazio comincia con un tiro sul palo dopo neanche cinque minuti: a deviarla lì ci pensa Barzagli. Il primo tempo non è così impegnativo per la difesa; nel secondo invece, quando la Juve comincia a risparmiarsi e ad assumere forme più terrene e meno extraterrestri, dietro si deve lavorare di più. Barzagli è autore di una super prova: chiamato a tenere d’occhio Keita, lo spagnolo è annullato davanti al marcantonio fiorentino, così come il compagno Immobile, che d’innanzi ai muri Bonucci e Chiellini, si spegne e non ha la possibilità di replicare quanto di buono riesce a combinare in campionato. E ad onor del vero, c’è da rimarcare anche la prova di Neto: più volte i biancocelesti tentano la soluzione da fuori area, pure una deviazione caotica in cui è stata necessaria la goal line technology per capire che il portiere brasiliano, oggi, ha dato grande sicurezza, trovandosi sempre pronto.

Una Juve che sa attaccare e difendere con i difensori: le ultime partite saranno davvero un cardiopalma di emozioni, preparatevi.

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