Analisi tattica Roma-Juventus: festa scudetto ancora rinviata, troppo turnover e distrazioni

ANALISI TATTICA ROMA-JUVENTUS

La Juve si presenta a Roma per il grande appuntamento con la storia. Mai nessuno nei maggiori campionati europei è riuscito a vincere sei scudetti di fila. Max Allegri tuttavia non si sbilancia, e schiera un abbigliamento “operaio” per il primo round dell’Olimpico. Sul rettangolo di gioco i bianconeri scendono con un 4-3-3 camaleontico, capace di tramutarsi in 4-4-2, a seconda dalla posizione ricoperta dal “jolly” Sturaro. La Signora cambia per 6/11 gli uomini schierati contro il Monaco. Confermato Buffon tra i pali con Bonucci davanti a sé. A completare lo scacchiere difensivo Benatia, Asamoah e Lichtsteiner. A centrocampo cambia quasi tutto: eccetto la costante Pjanic, Allegri stravolge il reparto pensante con Sturaro, Lemina e Cuadrado. In attacco la coppia Mandzukic e Higuain, con Dybala escluso di lusso. Spalletti, che deve rinunciare al proprio bomber, Dzeko, rischia il claudicante Nainggolan dal primo minuto.

PRIMO TEMPO

I bianconeri scendono in campo con un 4-3-3 in fase di possesso, 4-5-1 quando la palla è tra i piedi dei capitolini.
La Roma inizia forte, la Juventus intende gestire con calma le iniziative giallorosse. Ma è proprio Madama a rendersi più pericolosa col palo di Asamoah.
La Roma si preoccupa di limitare l’ingegno di Pjanic, schierando l’amico Nainggolan a ridosso del bosniaco. Ma se non c’è Pjanic c’è – udite udite – STURARO. Lancio perfetto per Higuain che fa la sponda per Lemina. Il gabonese fa 0-1 e avvicina la Juventus alla leggenda. Bravo il Pipita nello smarcarsi e soprattutto nel non farsi ingolosire dalla ghiotta occasione. Puniti come meglio non si può i ritardatari Emerson e Rudiger.
La Roma reagisce all’istante: la difesa bianconera ancora una volta è distratta sulle palle inattive, prima su Manolas e poi su De Rossi che insacca dopo la doppia respinta di Buffon. 1-1 e palla al centro!
Da lì in avanti fino al 45′ il copione sarà sempre lo stesso. I bianconeri giocheranno prevalentemente sulle fasce, soprattutto a sinistra dove Asamoah e Mandzukic vincono la stragrande maggioranza dei duelli con Rudiger, poco aiutato dai compagni. Fattore MM determinante pure dentro al campo, quando sovente il croato si accentra per allargare il gioco su Cuadrado.

SECONDO TEMPOMattiello

La marcatura stretta su Pjanic nella seconda frazione si fa sentire di più. Prende le redini dell’impostazione Leonardo Bonucci. Ma l’attacco bianconero fatica a tener la palla sui lanci del 19. Così, sull’incertezza di Higuain, la Roma costruisce l’azione che vale il gol del 2-1 siglato da El Shaarawy. Allegri decide di cambiare: serve qualcun’altro capace di sostituire Pjanic in fase di impostazione. Ecco allora Dani Alves al posto di Lichtsteiner. Ma in fin dei conti cambia ben poco: le carenze a metà campo restano evidenti, e Nainggolan ne approfitta. Il belga fa 3-1 e allontana la festa scudetto juventina.
Allegri allora si gioca il tutto per tutto: con Dybala al posto di Sturaro si torna al 4-2-3-1 che ha fin qui fatto le fortune del livornese. Spalletti, invece, si copre con Grenier per Perotti e con Juan Jesus per Nainggolan.
Negli ultimi 25′ c’è solo spazio per il forcing finale di Madama che però non riesce mai a preoccupare seriamente il portiere polacco giallorosso. Solo Dybala, tra le linee, prova a trascinare i suoi nel finale. Il risultato non cambia: la Roma vince 3-1 e rimanda la festa scudetto bianconera.

JUVE, TROPPO TURNOVER?

La squadra di Allegri quest’oggi paga il troppo turnover, per certi versi forzato. L’allenatore juventino, complice l’assenza di Khedira e la condizione non ottimale di Marchisio, schiera un centrocampo con tanta ‘garra’ ma poca qualità. Nel secondo tempo questi valori vengono a galla e la Juve soffre. Gli ingressi di Dybala e Dani Alves non riescono ad indirizzare nel binario giusto una partita già ampiamente condizionata dal risultato. La retroguardia bianconera, perfetta per larghi tratti della stagione, si fa sorprendere ancora una volta dalle palle inattive.
Allegri, proiettato più sul triplete che sul singolo obiettivo, lascia fuori uomini imprescindibili per lo scacchiere bianconero che con ogni probabità saranno utili alla causa Coppa Italia.
La Juventus rinvia ancora una volta la festa scudetto. Col Crotone sarà la volta buona? Sicuramente domenica prossima conterà vincere per non complicare un obiettivo in tasca da ormai tanti mesi.

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