Juve, in campionato giochi solo 45′. Ma questa volta non è bastato

Che la Juventus sia più forte delle sue avversarie non è una novità, e non lo è nemmeno il fatto che spesso, per non dire sempre, il club bianconero gestisca ritmi e gioco dell’incontro. Ciò che, però, impressiona – soprattutto nell’ultimo periodo – è che i giocatori bianconeri giochino realmente solo 45 dei 90′ complessivi. Sarà per il dominio psico-fisico, sarà per quello tecnico, ma considerando dalla gara di Cagliari in poi, 11 partite fa, almeno 7 sono esempi lampanti di questo concetto, compresa l’ultima. Gestione sì, disattenzioni e cali no: lo ha spiegato anche Massimiliano Allegri dopo la partita, rimproverando i suoi giocatori per la scarsa attenzione messa in alcune fasi. Ma se nei casi che vedremo tra poco la Juve è sempre uscita con i 3 punti (o comunque con il risultato posto come primo obiettivo), questa volta non è andata così bene: contro un avversario così ostico come l’Atalanta, combattiva fino all’ultimo secondo, i bianconeri si sono “dimenticati” di giocare il primo tempo, per poi ribaltare ogni giudizio nella ripresa, ma il gol di Freuler ha consegnato un verdetto: Juve, in campionato giochi solo 45′, ma questa volta non è bastato.

GIOCHI SOLO 45′: Genoa, Pescara, Empoli, Chievo

Il secco 4-0 rifilato al Genoa, nella gara precedente a quella di Bergamo, è frutto di una partenza fulminante dei bianconeri che con un primo tempo sublime – terminato 3-0 – si sono conquistati subito i 3 punti in palio e la possibilità di amministrare le energie, recuperare giochicchiando senza pressioni di nessun tipo. Anche a Pescara è stato lo stesso, seppur con un risultato meno rotondo. Si temeva il caldo delle 15 e l’aggressività disperata degli abruzzesi, ma la Juve con una prima frazione devastante ha messo subito il punteggio sul 2-0 e da lì in poi ha fatto melina. Una gara che ha seguito lo stesso copione di quella con l’Empoli, semplicemente a tempi invertiti, terminati guarda caso sempre 2-0. Contro il Chievo i gol sono arrivati in apertura e in chiusura di gara, ma la gestione di ritmi e rischi è stata la medesima, con accelerate brevi e intense, ma senza troppi sforzi.

GIOCHI SOLO 45′: Palermo, Cagliari, Napoli

Una tradizione che abbiamo esaminato a partire dalla gara con il Cagliari, 11 partite fa, e che ha visto i suoi primi esempi lampanti e consequenziali proprio in terra sarda e contro il Palermo, allo Stadium. Lo 0-2 in casa rossoblù è frutto, neanche a dirlo, di una doppietta di Higuain, a cavallo tra prima frazione e seconda frazione, nel momento di massima pressione bianconera, comunque non più lunga di 45′ complessivi. Subito dopo il Palermo, strapazzato 4-1 senza possibilità di replica, ma anche in questo caso spingendo solo per pochi e brevi periodi.

Più di tutte le altre, però, rimane negli occhi la Juventus scesa in campo al San Paolo: con un Napoli agguerrito, anche in vista della doppia sfida, i bianconeri si sono accontentati di un primo tempo gagliardo in cui hanno trovato il vantaggio, lasciando tutto nelle mani azzurre nel secondo. Ma l’1-1 fu un risultato tanto giusto, quanto positivo, visto l’avversario, il luogo e il periodo. Una domanda però rimane: ad oggi è un pregio, ma può diventare un limite? Non fraintendiamoci, gestire energie e partite è giusto e senza dubbio legittimo – un pareggio in casa di questa Atalanta a qualche giorno dal Monaco, poi, è quasi positivo anche per chi non si accontenta mai -, ma quando si opera in questo modo non ci si può permettere nessuna disattenzione, perché altrimenti…

Andrea Menon

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