In semifinale a testa alta

Eh sì, la Juventus approda alle semifinali di Coppa dei Campioni e lo fa a testa alta. Questo termine usato e abusato troppo in questo periodo, si addice all’impresa della squadra di mister Allegri, capace di eliminare nella doppia sfida i mostri sacri del Barcellona di Luis Enrique con un sontuoso 3 a 0 allo Stadium ed uscendo indenne dalla bolgia del Camp Nou, costringendo i blaugrana a restare a secco di goal dopo 21 incontri casalinghi consecutivi.

Quando si dice a testa alta, vuol dire che hai la consapevolezza della tua forza, che non hai paura dell’avversario e che soprattutto hai meritato il risultato. E la Juve l’ha fatto. È riuscita nell’impresa di annientare nei 180 il miglior attacco al mondo, è riuscita a dimostrare che Messi, Neymar e Suarez possono essere ridimensionati con un collettivo d’acciaio in cui si difende e si attacca con tutti gli effettivi in campo. La Juve ci è riuscita! E con pieno merito.

Ad oggi l’armata di mister Allegri rappresenta la miglior difesa d’Europa con soli due goal subiti nelle dieci partite di Champions disputate quest’anno. Oggi la Juventus dispone di una squadra titolare che non ha nulla da invidiare alle superpotenze europee e la qualificazione alle semifinali ottenuta ai danni del Porto e del Barça senza subire goal rafforza ancor più il suo ruolo di big in campo europeo.

Nei 180 minuti della sfida contro il Barcellona, la Juve ha mostrato tutto lo scibile del giuoco del calcio. Aggressività, spavalderia, trame di gioco, potenza, fantasia, tecnica nella gara di andata e intelligenza, copertura totale del campo, ripartenze e difesa organizzata e granitica al ritorno al Camp Nou. Emblematica è stata la dichiarazione del mister a fine partita: “Con l’ingresso di Barzagli potevano giocare per un giorno interno ma non avrebbero MAI segnato”

La testa alta, la Juve l’ha sempre avuta, anche quando il 9 settembre del 2006 si è presentata allo Stadio Romeo Neri di Rimini ed è tornata a Torino con uno striminzito 1 a 1 dopo essere passata addirittura in svantaggio. È nel suo dna essere orgogliosi e fieri, ed è per questo che oggi ancor più è il caso di sottolineare il cammino di questa squadra che nonostante tutto sta dando tante soddisfazioni al popolo juventino.

La testa alta, quella di Leonardo Bonucci che nelle immediate dichiarazioni post partita, quando gli è stato chiesto chi avrebbe preferito non uscisse dell’urna di Nyon per le semifinali ha risposto: ” Sono gli altri che preferiscono non prendere la Juve al sorteggio”.

È nel dna dei bianconeri soffrire per raggiungere gli obiettivi prefissati, ed anche stavolta la Juventus non si è tirata indietro. È scesa in campo, con la maglia bianconera addosso, con gli occhi della tigre, incurante dei 100.000 catalani ed è uscita vincitrice festeggiando con i 6mila bianconeri giunti a Barcellona, piazzati nel terzo anello del Camp Nou.

Ora testa al Genoa, che rappresenta uno degli ultimi scogli per scrivere un’altra leggenda in bianconero. E che sia sempre Alta.

Francesco Pellino

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