Dall’Arabia con licenza di azzoppare

Muntari, Sulley Muntari, giusto lui, quello del colpo di testa col pallone cacciato fuori dalla porta da un tuffo felino di Buffon. Era dentro di mezzo metro, era rete. Come il tiro di Matri, annullato dallo stesso assistente in vena di serata da dimenticare. Stessa importanza, ma l’uno è entrato nella letteratura dei “favori” alla Juventus, l’altro oscurato dopo un secondo, a seguito di una telefonata del direttore sportivo del Milan (ho le prove!). Passò in cavalleria anche una gomitata proditoria di Mexes ai danni di Borriello: come poteva passare sennò il messaggio che la Juve aveva rubato, se in realtà a farlo era stato il Milan?

Torniamo a Muntari. Ce lo ricordiamo in un Juventus – Udinese al “delle Alpi”, sanzionato con un rosso diretto dopo un intervento stronca carriera su Pavel Nedved ed accompagnato sotto braccio a bordo campo dall’arbitro, per evitare una scena degna di Henry Ford, ispirata dal capitano Lynch.

Ce lo eravamo levato di torno. Oramai arabizzato e coperto di petrodollari. Il misuratore del livello della sua mancanza, stabile a sinistra dello zero. Ora, non ci è dato sapere per quale mistero pure gli arabi dell’ Al’Ittihad hanno deciso di fare a meno di questo “scarpone”. Come pure gli inglesi del Sunderland prima dei sauditi.

Sta di fatto che a Pescara nel mese di gennaio si materializza ancora la sagoma di una montagna nera con i piedi vellutati come il pavè delle classiche del nord, giusto in tempo per imprimere sulle caviglie di Dybala, la specialità della casa: il fallo proditorio atto a fare male sull’avversario di maggiore importanza. Da Pavel a Paulo. Chissà, forse in Ghana si ha una particolare antipatia per chi porta il nome dell’Apostolo delle genti. Boh!

Sabato scorso, in un clima di assalto alle ruote della diligenza, ordinato dall’esempio vivente dell’allenatore fallito (non v’è altra spiegazione), Sulley Muntari si è subito sentito attore protagonista, quasi un novello James Bond di colore con licenza di azzoppare. Licenza gentilmente concessa da tal Di Bello, referee dagli occhi stretti, praticamente chiusi sul secondo intervento che mette in forse la presenza di Dybala a Barcellona.

Sappiamo che trattasi di esercizio sterile chiedere la prova televisiva per cacciare Muntari dai campi nostrani e con lui Di Bello per il resto dei suoi giorni. Costui ha sicuramente minimizzato l’accaduto nel referto e quindi “rien ne va plus”.

Per fortuna le voci che giungono da Vinovo sono confortanti, Paulo Dybala sarà del match del Camp Nou, laddove la Juve sarà chiamata a scrivere la storia del proprio futuro, molto per sé stessa e un po’ per il calcio italiano, che nonostante ciò, si permette un Killer color Diabolik specializzato in tacchetti sulle caviglie.

I bambini minacciati dalle mamme, dopo una marachella, a dover fare i conti con l’uomo…Muntari, sono avvisati.

Immagini tratte da  pescarasport24.it   e   corrieredellosport.it

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