Alla scoperta del Barça – Gli ottavi di finale, il PSG e quella folle notte di festa

Una delle sfide più importanti, se non la più importante, si avvicina. Juve-Barça sarà una notte di magia allo Stadium. Da una parte i bianconeri forti della consapevolezza dei propri mezzi, dall’altra i blaugrana che non muoiono mai: vedasi  Barcellona-PSG. E proprio quel doppio confronto con i francesi detta una sentenza inappellabile: il Barça è una delle candidate alla vittoria finale.

SAN VALENTINO AMARO AL PARCO DEI PRINCIPI

E pensare che l’andata sembrava averla messa ko. Il San Valentino al Parco dei Principi è stato tutt’altro che dolce per la squadra di Luis Enrique. 4 gol presi, 0 realizzati. Come un pugno in faccia, di quelli che fanno male e ti tolgono pure la forza di rialzarti. Forse. Poi mettici pure la doppietta di Di Maria, il gol di Draxler e il sigillo di Cavani quasi a mettere in cassaforte il risultato e voler perdere la combinazione. Quasi. Una serata perfetta per il PSG, una nottata da incubo per un Barcellona che esce dal campo consapevole di aver toccato il fondo.

BARCELLONA-PSG, LA NOTTE FOLLE DELLA REMUNTADA

Ma è noto quanto sia importante cadere in basso per poi tornare a volare. È noto quanto sia importante tirare le somme solo alla fine, dopo il 95° e oltre. Chiedetelo ai giocatori del PSG, loro ne sanno qualcosa. La squadra di Emery l’ha vissuta sulla propria pelle la remuntada in quella notte folle al Camp Nou. La vigilia dei pronostici era tutta dalla loro parte: farsi rimontare il 4-0 dell’andata era quasi praticamente impossibile. Quasi. I pronostici, ancora una volta, non avevano fatto i conti con l’intraprendenza di una squadra che tira fuori conigli e conigli dai cilindri magici. Irreale la rimonta, incredibile come è avvenuta. Storica come è stata realizzata.

Il Barcellona parte subito forte grazie al gol di Suarez. Il raddoppio porta la firma di Iniesta con un tacco beffardo che  rimpalla sulla tibia di Kurzawa. Messi porta le reti a tre su rigore, ma il gol di Cavani, che sembra chiudere i giochi, gela il Camp Nou. Sembra finita la gara, sembra finita la corsa. I blaugrana vanno avanti comunque e Neymar trova la rete del 4-1. Manca poco, pochissimo, troppo poco. Ma non abbastanza. Al 90′ un altro rigore e un altro gol di Neymar. Poi il cerchio che si chiude: Sergi Roberto, in pieno recupero, sigla il 6-1 a far esplodere il Camp Nou. Che folle remuntada, che folle serata!

COSA INSEGNA LA DOPPIA SFIDA COL PSG

Cosa insegna la doppia sfida col PSG? Insegna a crederci. Insegna a conoscere la doppia faccia della medaglia. Da una parte l’andata e una squadra che riesce a prendere quattro gol. Dall’altra il ritorno e un’impresa mai realizzata prima. Questa doppia sfida insegna che il Barcellona può essere colpito, ma difficilmente affonda. E questo deve essere da monito per una Juventus che si ritrova davanti l’artefice della sconfitta di Berlino. Una sconfitta che brucia ancora e che ha bisogno di essere definitivamente archiviata. Che poi, alla fine, serve essere un po’ folli. Come loro.

 

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