Alla scoperta del Barça- La difesa, il “tallone d’Achille” dei blaugrana

Juve-Barça è ormai alle porte, “it’s time” come recita lo slogan bianconero. Il momento è arrivato, 24 ore ci separano dalla sfida più attesa dell’anno. Una partita che rimanda a quel maledetto 6 giugno 2015, una ferita ancora aperta, un ricordo amaro di un anno (quasi) perfetto.

Il fato è stato così “generoso” da regalare una seconda chanche agli uomini di Allegri, 180 minuti di battaglia che porteranno ad unico ed inesorabile risultato: una vince, una perde. La vecchia signora brama vendetta, sangue chiama sangue.

DOVE COLPIRLI

Tutti hanno un punto debole, chiedete ad Achille per maggiori informazioni. Che sia un tallone, che sia la difesa come in questo caso bisogna solo aspettare il momento giusto, essere lucidi e far scoccare la freccia. La pazienza, d’altronde, è la virtù dei forti.

Sì, il Barça non è una macchina perfetta. Sì, abbiamo le possibilità per vincerla. Sì, il loro punto debole è la retroguardia. 29 gol subiti lo scorso anno in Liga, 28 questa stagione e con 7 partite in meno. I numeri, nel bene o nel male, non mentono mai.

LA DIFESA TIPO

Più facile a dirsi che a farsi, soprattutto dopo aver letto i nomi che vanno a comporre il reparto difensivo: Umtiti, Piquè, Mascherano, Mathieu, Sergi Roberto e Alba. I primi tre ci sono quasi sempre, gli altri a seconda delle rotazioni scelte da Luis Enrique.

Difensori top, ma qualcosa rispetto agli scorsi anni non va come dovrebbe andare. Il meccanismo ogni tanto si blocca, lasciando spazi e occasioni che una squadra come la Juve dovrà capitalizzare. Una squadra di campioni in ogni caso, con qualche anno e lacuna in più.

IL TALISMANO UMTITI

Se i dati del collettivo fanno ben sperare, quelli di Umtiti non tanto. Il classe ’93 è un vero e proprio talismano, o fuoriclasse: con lui 7 gol subiti e 5 partite a rete inviolata, senza sono ben 11 le reti incassate e 3 i clean sheet.

Una differenza netta e sostanziale, la difesa a tre con il francese in campo potrebbe innalzare il coefficiente già elevato della partita, rendendo il Barça letale davanti e compatto dietro.

Alla fine dei conti i numeri e le statistiche avranno un ruolo relativo all’interno di una doppia sfida che verrà giocata senza esclusioni di colpi da due squadre fortissime e soprattutto da due tridenti che pochi possono vantare di avere: Higuain, Dybala, Cuadrado da una parte, Messi, Neymar e Suarez dall’altra.

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