La pericolosa leggerezza di Dani Alves

Trovare il pelo nell’uovo dopo una qualificazione ottenuta con così tanta tranquillità contro un avversario ostico come il Porto, forse, può essere crudele. Ma se la squadra di cui si parla è la Juve e il suo allenatore è un perfezionista come Massimiliano Allegri, guardare il dettaglio è d’obbligo, anche in una serata di gioie e sorrisi come quella che si è appena conclusa.

Trovare prestazioni negative da parte dei bianconeri risulta difficile, ma la prestazione di Dani Alves merita di finire sotto la lente di ingrandimento: il brasiliano contro il Porto è stato croce e delizia, un po’ come in tutta la sua stagione. Nel complesso la sua partita è stata positiva e gli vale una sufficienza piena in pagella, ma la sensazione è quasi quella di aver visto due Dani Alves in campo: una versione attenta, precisa e propositiva, soprattutto in fase offensiva, e una versione sbadata, superficiale e pericolosa, principalmente per quel che riguarda la difesa e l’impostazione.

A far rabbrividire i tifosi bianconeri sono state soprattutto le palle perse dal brasiliano nelle prime fasi dell’azione: situazioni facili da leggere e da interpretare, in cui Dani Alves, però, ha voluto complicarsi la vita scegliendo vie più articolate perdendo palloni a causa di tunnel e giochini piuttosto improbabili. Paradossalmente, l’ex Barcellona sembra aver letto molto meglio situazioni più complesse di quelle in cui ha commesso errori. Dani Alves

Un Dani Alves a due facce, insomma, quello che è sceso in campo allo Stadium contro il Porto. E’ proprio lì quello che deve migliorare il brasiliano per conquistare definitivamente la sua Signora: deve essere più concentrato in ogni fase della partita, perché le sue qualità sono note a tutti e se sfruttate sempre al massimo possono risultare decisive, come infatti succede dà il massimo dal primo al novantesimo minuto. Errori come quelli commessi stasera sono pericolosi: rischiano di vanificare una prestazione positiva da parte dello stesso Dani, ma soprattutto di regalare occasioni che gli avversari non avrebbero mai avuto.

Alessandro Bazzanella

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