La Vecchia Signora ha trovato il suo abito, su misura, per le grandi notti da Oscar

Potremmo dire tranquillamente che, ancora una volta, la decide Allegri. Nella partita di ieri un errore, sicuramente, quello di iniziare il match contro i campani con una difesa a 5 molto bassa e con due esterni come Asamoah e Lichtsteiner, per caratteristiche poco propensi a spingere e attaccare alti i terzini avversari, lasciando al Napoli molto, forse troppo, spazio sulle fasce. Nell’intervallo, però, il tecnico livornese non perde tempo e inserisce Cuadrado, ritornando al (poco) vecchio e (molto) collaudato 4-2-3-1. Eccola la certezza allegriana, la sterzata di questa stagione, la mossa che fa sognare e che fa sembrare raggiungibile ogni risultato.

COME UN ABITO SU MISURA. Forse lo stesso Allegri dopo la partita di ieri sera si è reso conto, come se ancora ce ne fosse bisogno, che il 4-2-3-1 rappresenta per questa Juventus un abito su misura che può forse rimanere in cantina in alcune occasioni, ma che nelle grandi notti da Oscar, nelle partite che contano, è e rimane un accessorio imprescindibile per vincere. L’elemento fondamentale di questo modulo è sicuramente Mario Mandzukic, ieri mostruoso in alcuni recuperi da terzino sulla bandierina del calcio d’angolo nella metà campo bianconera nei minuti di recupero finali. Un elemento imprescindibile per questa Juve, forse il gioiello più bello, un gioiello che si vede forse poco in zona gol ma che, senza se e senza ma, a furia di sportellate e tanta, davvero tanta, corsa ti fa vincere l’Oscar. Non meno importante è la spinta e il dinamismo sul versante opposto, quel Juan Cuadrado che ieri entrando nel secondo tempo ha letteralmente spaccato la partita in due con alcune galoppate sulla fascia degne del miglior Usain Bolt.

La grandezza del nuovo modulo studiato da Allegri è proprio il fatto che più che i singoli, il nuovo schema finisce per esaltare il gioco e le caratteristiche di ogni suo componente mettendo al braccio e al collo fin da subito i gioielli più belli. Ogni calciatore sembra essere al posto giusto, sembra quasi che rifiutino un qualsiasi altro vestito, dal più tradizionale 3-5-2 al più estroso 4-3-1-2. Insomma, ormai una sola certezza, che ad oggi rende la vecchia signora ancora più bella e incisiva con un gioco a tratti spumeggiante. Grazie agli esterni alti la Juve riesce ad attaccare spesso oltre la propria metà campo gli avversari nei momenti di maggiore pressione, come ad inizio secondo tempo sotto di un gol con il Napoli, ma l’intelligenza degli stessi esterni le permette anche di soffrire e aspettare l’avversario per colpirlo in contropiede, con gli strumenti giusti (Cuadrado e Dybala su tutti!), come dopo il vantaggio per 2 a 1 di ieri sera, non a caso il terzo gol è una perfetta azione di contropiede, che sfrutta le disattenzioni della retroguardia partenopea, e mette Cuadrado a tu per tu con Reina. Insomma, la vecchia signora è convinta, sono convinti gli stessi calciatori e, dopo ieri sera, Allegri sarà convinto ancora di più, il 4-2-3-1 rimane l’abito su misura della vecchia signora da indossare nelle grandi occasioni per vincere l’Oscar.

Aristide Rendina

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