Juve a due facce: timida nel primo tempo, nel secondo partita da gladiatori

Una Juve a due facce: è così che abbiamo deciso di intitolare il nostro articolo, perché ci sembra il più azzeccato per questa partita di Coppa Italia. Dopo un primo tempo completamente inadeguato, nel secondo i bianconeri hanno tirato fuori le unghie, aggiudicandosi un match importante in vista finale.

PRIMI 45′: 11 PULCINI

Il primo tempo, come detto, è stato inadeguato. La scelta di formazione di Allegri ha spiazzato tutti, forse anche gli stessi giocatori, i quali sono sembrati spaesati. Ritmi lenti e tanti errori a livello tecnico. Il ritorno della BBC ha dato una certa solidità difensiva, ma ormai i giocatori sono abituati a giocare con la difesa a quattro e su alcune giocate hanno sofferto il cambio modulo. Lichtsteiner e Asamoah non hanno dato spinta offensiva. Khedira e Pjanic hanno sofferto il centrocampo del Napoli, mentre i tre là davanti hanno fatto fatica a trovarsi. Ne è uscita una partita brutta, con l’unico sprazzo del gol di Callejon, nato da una disattenzione di Asamoah.

SECONDO TEMPO: JUVE CON LA DYBALA MASK

Nei secondi 45′ minuti la Juventus è tornata al tanto caro 4-2-3-1, e le cose sono tornate alla normalità. La squadra è entrata in campo con una decisione tale che il Napoli si è annichilito. Certo, il gol del pareggio immediato ha dato una grande mano ai bianconeri, ma è da sottolineare l’intero secondo tempo. Cuadrado ormai è indispensabile, così come Mandzukic. Higuain ha giocato una partita stratosferica, insieme al suo amico Dybala. Pjanic e Khedira sono cresciuti, e la difesa è tornata sicura. Sarà l’atmosfera dello Juventus Stadium, sarà la forza della Juve, ma stasera il gap tra le due squadre è stato netto.

Ora Allegri dovrà riuscire a lavorare sulla continuità. Se la Juventus dovesse affrontare le prossime partite con la grinta di questi secondi 45 minuti poche squadre riusciranno a batterla.

Simone Calabrese

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