Analisi tattica Juventus-Napoli 3-1. Vittoria in rimonta dei bianconeri

Allegri ritorna alla difesa a 3 per la sfida di andata delle semifinali di Coppa Italia. Un 3-4-1-2 o 3-4-3 se si considerano in linea Dybala, Higuain e Mandzukic. Dietro c’è la BBC e sulle fasce Lichtsteiner e Asamoah. Pjanic e Khedira a centrocampo.

Il cambio modulo non sembra, però, dare benefici alla squadra ormai abituata a vincere con il 4-2-3-1. Nel primo tempo non c’è velocità nella circolazione e la manovra sembra stagnante. Pjanic non riesce a farsi vedere, mentre le fasce propongono pochissima tecnica. Nei primi 25 minuti la Juve gioca maggiormente a destra, ma Lichsteiner non sfonda mai, mentre a sinistra Asamoah è più intraprendente, ma non riesce mai a creare veri e propri pericoli, tranne a metà primo tempo, quando scambia con Higuain in un’azione che porta l’argentino al tiro che finisce di poco alto.

Allegri urla ai propri giocatori di mettersi a 4 dietro e schierarsi con un 4-4-2, ma i giocatori non recepiscono subito il messaggio facendo spazientire l’allenatore. Quando i suoi dettami vengono accolti, però, il Napoli passa in vantaggio con Callejon. Lo spagnolo riceve palla da Insigne, autore di un uno-due volante con Milik, e spinge la palla in rete.

Dybala gioca male molti palloni, Pjanic, come detto, non è nel vivo del gioco e Higuain non si muove come il suo solito.

Nel secondo tempo cambia la musica

Nel secondo tempo, Allegri decide di cambiare l’esterno svizzero con Cuadrado e di riproporre il modulo che tante soddisfazioni sta dando ai bianconeri: il 4-2-3-1. La musica in campo cambia radicalmente. La seconda frazione di gioco vede una sola squadra in campo.

La Juventus diventa aggressiva e la manovra si fa più leggera e bella da vedere. Pjanic finalmente mostra le sue giocate nel breve e sul lungo, Higuain partecipa al giro palla venendo incontro alla palla e Dybala sembra un altro. Cuadrado, inoltre, offre spunti interessantissimi sulla destra.

La Juve agguanta subito il pari al 47′. Koulibaly (uno dei peggiori in campo nel secondo tempo) dà un pestone a Dybala in area di rigore, per Valeri è rigore. Sul dischetto va lo stesso attaccante argentino che spiazza Reina.

Il Napoli non riesce a reagire, è sempre la Juve a fare la partita con un piglio da grande squadra. I bianconeri giocano maggiormente in ampiezza rendendo il gioco più arioso. Al 64′ Higuain segna il suo secondo gol dell’ex, dopo quello segnato in campionato. Pjanic batte corto un corner, Cuadrado crossa, Koulibaly interviene anticipando inopportunamente Reina regalando palla a Higuain. Il Pipita appoggia in rete da posizione comunque difficile, ma a porta vuota.

Al 67′ la gara va in game over. Contropiede Juve con Higuain che lancia Dybala, fendente per Cuadrado che viene abbattuto da Reina. È ancora rigore. Batte Dybala che fa doppietta. Grandi proteste dei giocatori del Napoli su questa decisione arbitrale, ma c’è poco da rimurginare: 3-1 per la Juventus.

I bianconeri dovranno difendere il risultato nella partita di ritorno che andrà in scena al San Paolo per aggiudicarsi la finale contro la vincente di Roma-Lazio.

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