Sicurezza e leadership: Rugani nel mondo dei grandi

Era designato per giocare a Oporto, ma Allegri gli ha preferito Barzagli e Chiellini. Non ha subito ripercussioni psicologiche Daniele Rugani, sempre più certezza di questa Juvventus. Non parliamo più del primo ricambio del reparto arretrato bianconero, ma di un vero e proprio titolare aggiunto. Non c’è un solo motivo per cui gli esponenti della BBC dovrebbero dare più sicurezza del difensore classe ’91.

PERFETTO

Poteva essere una partita particolare per Rugani: contro l’Empoli, la squadra che l’ha fatto debuttare ed esplodere in Serie A. Oramai, però, l’aspetto psicologico non è più un limite per Daniele. Non è più impacciato, come al suo primo anno in Serie A; non è più limitato in fase di impostazione. Nell’uno contro uno e in anticipo, inoltre, pochi come lui. Gli attaccanti dell’Empoli oggi non toccano palla, ma sono in buonissima compagnia: Dzeko, ad esempio, ricorderà sicuramente molto bene la partita dello Stadium, forse la migliore di Rugani in stagione.

SICUREZZA

Lo possiamo dire, dunque. Rugani è una certezza della Juventus. Nel giorno in cui Caldara segna due gol al San Paolo, quest’ultimo può definitivamente dirsi il futuro della Juve. Rugani no. O meglio, non più.  È il presente, vero e proprio, bianconero. Con Chiellini e Barzagli un po’ acciaccati, senza di lui la Juventus si sarebbe trovata in grave difficoltà quest’anno. La sua crescita esponenziale, le sue prestazioni importanti e la sua ascesa a livello internazionale non lasciano più dubbi: Daniele Rugani è uno dei difensori italiani più forti del momento. Con buona pace di tutti, ma soprattutto, con immensa soddisfazione della Juventus.

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