Porto-Juve, l’analisi tattica: possesso, lampi e le intuizioni di Allegri

Fatta eccezione per il caso Bonucci che ha agitato la vigilia del match, Max Allegri per la sfida contro il Porto manda in campo l’undici migliore che ha: confermato il 4-2-3-1 con le cinque stelle, il mister bianconero sceglie Barzagli e Chiellini come coppia centrale di difesa, lasciando in panchina Rugani. Dall’altra parte Nuno Espirito Santo opta per il suo 4-1-3-2, con Soares e Silva in attacco.

POSSESSO E LAMPI

La trama tattica della partita appare subito piuttosto chiara: bianconeri in possesso palla e in controllo, con i padroni di casa più impegnati a difendersi che a farsi vedere in attacco. Come sempre nelle ultime uscite, il giro palla della Juve è ampio e sfrutta tutta la larghezza del campo, ma a differenza delle ultime partite non c’è la partenza sprint che aveva ammazzato le avversarie in campionato: il Porto infatti si difende bene e con ordine, per la Juve non ci sono molti spazi. 

L’espulsione di Alex Telles dopo 27 minuti cambia la partita? Sì, ma neanche troppo. In realtà sembra piuttosto portare all’estremo l’atteggiamento difensivo già adottato dal Porto nella prima mezzora: Espirito Santo opta per un classico 4-4-1 rinunciando a Silva e puntando piuttosto chiaramente a portare a casa lo 0-0. La partita paradossalmente sembra complicarsi per la Juve: i padroni di casa si difendono con estremo ordine, con le due linee molto strette e coprendo ogni zona della propria metà campo. Gli uomini di Allegri continuano con il loro paziente possesso e ogni tanto arriva qualche lampo: i bianconeri accelerano, giocano a uno o due tocchi, il Porto va in difficoltà, ma agli attaccanti manca il passaggio o il tiro decisivo.

LA SVOLTA

Il canovaccio della partita non cambia per un’ora di gioco: continua a mancare qualcosa negli ultimi venti metri, ma la sensazione è che la Juve cresca col passare dei minuti. Dal punto di vista difensivo, non rischia nulla: un po’ perché il Porto è quasi nullo dopo l’espulsione di Telles, un po’ perché quando devono chiudersi i bianconeri si schierano con un 4-4-2 con linee strettissime che non lasciano spazi ai portoghesi. 

Sugli esterni fa un gran lavoro Alex Sandro a sinistra, mentre Mandzukic è un leggermente meno in partita del solito. A destra bene per intensità Lichtsteiner e Cuadrado, ma molto meno per qualità. Poi, tutto ad un tratto, la partita cambia nel giro di due minuti. Dopo settanta minuti perfetti del Porto in difesa arrivano le prime sbavature: Pjaca sfrutta un rimpallo per trovare il vantaggio, poi Dani Alves coglie l’assist perfetto di Alex Sandro per il raddoppio. Già, Pjaca e Dani Alves, le due sostituzioni a gara in corso di Massimiliano Allegri: l’ennesima intuizione vincente dell’allenatore bianconero, che anche dopo la coraggiosa scelta di tenere fuori Bonucci sembra essere il protagonista di questa vittoria.

Alessandro Bazzanella

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