I pregi della Juve oltre i limiti del Napoli

La sconfitta del Napoli contro il Real Madrid ha evidenziato alcuni problemi di fondo della squadra di Sarri. Mercoledì, a Oporto, la Juvepotrà dimostrare ancora una volta i motivi della propria superiorità rispetto alle inseguitrici italiane.

MANCANZA DI ESPERIENZA

Il primo peccato commesso dal club partenopeo è stato affrontare il Real Madrid con la convinzione di poter giocare come se davanti ci fosse il Bologna o il Cagliari. Una grave pecca per una squadra che vuole diventare grande, ma che ancora non lo è. Si è vista la mancanza di umiltà che più volte ha invece contraddistinto la Juve nelle ultime campagne europee. Frutto sicuramente di un livello superiore di esperienza. Imporre il proprio gioco è cosa buona e giusta, ma ancora meglio è comprendere i propri limiti e sfruttare i punti deboli degli avversari.

PIANO B

Seconda difficoltà evidenziata dal Napoli ieri è stata la mancanza di un piano B, di un’idea alternativa al solito schema. In Italia nessuna squadra pressa per 90 minuti sin dalla rimessa dal fondo, il Real invece lo ha fatto e ha portato il Napoli a rischiare e a perdere un’infinità di palloni. Quasi nessun tentativo per cercar di superare la prima pressione, arrivando direttamente agli attaccanti o ai centrocampisti. I motivi sono facilmente riscontrabili nelle caratteristiche degli interpreti. I vari Insigne, Mertens, Hamsik e Callejon mal si adattano a un gioco verticale e ai palloni alti. La Juve contiana, pur con giocatori più fisici, adottava la stessa tattica, ottenendo magri risultati contro il Bayern Monaco ai quarti o prendendo il contropiede decisivo contro il Galatasaray in un campo ai limiti della praticabilità. La Juve di Allegri è invece più camaleontica e matura. Adatta il proprio gioco all’avversario e ha diverse armi al proprio arsenale. Può sfruttare la fisicità di Mandzukic sulle palle alte, la velocità di Cuadrado, la tecnica di Pjanic e Dybala, la fisicità di Khedira e Alex Sandro. Una squadra pronta a qualsiasi rivale.

CONCRETEZZA

Ultimo, ma non meno importante problema nella prestazione del Napoli, è stato la scarsa concretezza. In partite così combattute e contro simili top team è impensabile portare a casa una vittoria senza essere cinici. Il mancato gol del 3-2 di Mertens pesa come un macigno e costringerà il Napoli a una vera impresa. Tale mancanza di killer instinct si era già palesata in campionato per esempio contro la Lazio, il Sassuolo o contro il Palermo. Cosa che alla Juve succede molto raramente. In particolare con l’arrivo di Higuaín la Vecchia Signora è diventata ancora più letale a sfruttare ogni occasione disponibile. Un pregio che in Europa può divenire fondamentale per far strada.

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