Staffetta croata: Mandzukic squalificato, occasione d’oro per Pjaca

Ci voleva l’arbitro per costringerlo a riposare. Se dipendesse solo da lui, Mario Mandzukic giocherebbe tutte le partite, perché come ripete sempre Massimiliano Allegri lui ha un motore modificato e la benzina non gli finisce mai. Però il giallo preso a Cagliari costringerà il croato ad accomodarsi in tribuna venerdì sera contro il Palermo: poco male, potrà ricaricare le batterie per la Champions League e magari godersi da spettatore la prima da titolare allo Juventus Stadium del “fratellino” Marko Pjaca. Ecco quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport.

EQUILIBRATORE TATTICO

Mario è uno dei cardini della Juventus pentastellata. Sempre presente nelle 6 partite (5 di campionato e una di Coppa Italia) giocate con il nuovo modulo, l’ultima volta che è finito in panchina la Signora è uscita a testa china dal Franchi di Firenze. Senza Mandzukic Allegri perde un prezioso equilibratore tattico: Mario è bravo nei ripiegamenti, sa leggere bene le situazioni di gioco, copre la fascia sinistra in fase di non possesso e va a saltare nella propria area sui calci piazzati. In fase offensiva ha sicuramente un maggiore senso del gol rispetto a Pjaca e offre ai suoi compagni, in particolare a Bonucci, la soluzione del lancio lungo vista la superiorità nel gioco aereo.

ALLA RICERCA DEL PRIMO GOAL

Però Pjaca è un grande talento e sicuramente farà il possibile per sfruttare l’occasione meglio di quanto accaduto a Crotone (dove è partito sulla fascia destra): sbarcato a Torino in estate dopo aver declinato la corte di Milan e Napoli, ha avuto un inserimento più lento del previsto per via di un infortunio che l’ha tenuto lontano dal campo per tre mesi. Finora 12 presenze (di cui 9 in A, 2 in Champions e una in Coppa Italia), per un totale di 237 minuti, e zero gol. E’ l’unico degli attaccanti bianconeri a non aver ancora segnato, ma è anche vero che ha giocato nettamente meno degli altri.

RAPIDITA’ E FANTASIA

A Marko non si può chiedere lo stesso lavoro in copertura, ma grazie alla sua facilità di corsa anche Pjaca riuscirà a dare una mano ai compagni quando il pallone sarà tra i piedi degli avversari. Naturalmente il giovane croato dovrà applicarsi molto perché certi movimenti non gli saranno naturali. Più semplice, per lui, giocare nella tre
quarti avversaria per scatenare tecnica e velocità.

Pjaca rispetto a Mandzukic è più rapido e fantasioso e soprattutto è un esterno di ruolo: può puntare il marcatore sui due lati e questo lo rende sicuramente imprevedibile. Può anche accentrarsi palla al piede per cercare un duetto con Dybala. Mandzu ha spinto Marko a scegliere Torino e l’ha aiutato ad ambientarsi, in campo e nella nuova città. Se sarà Pjaca a sostituirlo, forse Mister «No Good» sarà un po’ meno arrabbiato all’idea di non poter aiutare la squadra. E se il fratellino croato dovesse trovare anche il gol, sarà il primo a fare festa per lui.

 

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