Tecnica sì, ma non basta: per vincere bisogna “avere le palle”. Come a Firenze…

La vittoria non è solo questione di tecnica. Il carattere è un elemento importante nello sport. Talvolta, la mancanza o meno di personalità è proprio quel sottilissimo filo che c’è tra la vittoria e la sconfitta. “Avere le palle”, in campo, negli spogliatoi, all’interno di un gruppo, è fondamentale. Volere la vittoria a ogni costo è l’elemento vitale e insopprimibile del vincente: ti spinge a dare sempre il massimo. Lo ha detto Higuain, qualche settimana fa, specificando che è questa la caratteristica più importante del mondo Juve.

QUELLA PARTITA…

C’è una partita nella storia recente della Juventus che comprova l’attitudine a ricercare la vittoria sempre, come uno stile di vita, anche nelle condizioni più disperate, come da motto, fino alla fine. Quando la Juventus di Allegri si presentò a Firenze, semifinale di Coppa Italia, dopo aver perso la partita d’andata in casa per 2-1, e vinse 3-0. “Sono più forte di tutti” – disse virtualmente la squadra di Max. Ma non fu l’unica frase pronunciata dai bianconeri. Perché con quella vittoria fecero capire al mondo intero che avevano le palle, il carattere, la personalità per vincere tutto. E infatti, ci andarono molto vicini. Quella Juventus si presentò a Firenze priva di Pogba, Pirlo e Tevez, infortunato poco prima del match, e trafisse i Viola per 3-0. Al Franchi. Altro che “squadra debole” o “centrocampo privo di fisicità”. Una squadra incompleta, priva dei tre calciatori più forti della rosa dalla cintola in su, dominò in un Franchi stracolmo, già voglioso di festeggiare una finale che sembrava scritto. Se ne andarono tutti con il capo chino.

SCRICCHIOLII IN TRASFERTA

La differenza tra quella squadra e la squadra attuale sta sicuramente nell’aspetto tecnico. Sono cambiati parecchi giocatori, è cambiata anche l’ossatura della squadra. Sono rimasti soltanto i senatori. Ma la vera differenza, forse, è nell’aspetto mentale. La Juventus ha vinto e dominato in questi anni in Italia, e forse, è cambiato qualcosa nella mentalità bianconera. In campo nazionale è scemato il carattere, che si vede, invece, in Europa. Nelle trasferte di Lione e di Siviglia, ad esempio, dove Madama è uscita vincente da una situazione delicata e di emergenza. Proprio come a Firenze.

SVOLTA

Il cambio di modulo, le due vittorie casalinghe con Lazio e Milan, però, potrebbero essere una svolta. Forse perché Allegri ha visto un rilassamento, e ha messo tutti in discussione, difesa compresa. Forse perché ha visto che a Firenze sono mancate le palle. Come a Genova e a Milano (per due volte). E quindi? Quindi ora si deve entrare in campo e lanciare messaggi. Partendo da Reggio Emilia. Sì, quella Reggio Emilia, dove la Juventus ha toccato il punto più basso della storia recente. Laddove i senatori bianconeri hanno dimostrato di avere il carattere dei leader, un anno e mezzo fa. E allora che sia un punto di svolta. Ancora una volta da Reggio Emilia, ancora una volta la svolta della stagione bianconera. Per spiccare definitivamente il volo verso la leggenda.

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