4-2 e fantasia, sempre più il modulo “Europa”

Complice anche l’infortunio di Marchisio, Massimiliano Allegri ha spiazzato tutti nella gara contro la Lazio dimostrando grande coraggio e temperamento. Pjanic, Khedira, Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain, tutti insieme! La stessa formula, poi, è stata riproposta nella sfida di Coppa Italia allo Stadium con il Milan. Due partite, due risultati simili: vittoria, bel gioco, tante occasioni create e musi lunghi annullati.

MODULO EUROPA. Sembra necessario fare una premessa, il modulo nel calcio è relativo, importante ma non decisivo ma può aiutare. Sembra proprio questo il messaggio che vuole lanciare Max Allegri, ricoprendo tutti gli spazi anche con più uomini di fantasia, impostando la partita in maniera aggressiva, anche con un incontrista in meno e un attaccante in più si puo’ vincere, e convincere. Aggredire con tanti piedi buoni funziona, quello che risulta decisivo è l’atteggiamento. Andare anche in Europa a testa alta ad imporre il proprio gioco, il proprio ritmo, questo è alla lunga l’obiettivo.

A proposito di Europa, basta affacciarsi nel vecchio continente e si scopre che quella della Juve non è una mossa isolata, anzi, il 4-2 e fantasia sembra sempre di più esser ormai il modulo “Europa”. Il Bayern Monaco per esempio, con Lewandovski prima punta, Robben, Muller e Douglas Costa a produrre gioco alle sue spalle. Anche Carlo Ancelotti si è fatto persuadere dal modello europeo, senza rinunciare ad equilibrio e dinamismo, caratteristiche essenziali anche per Max Allegri. Al modulo Europa e fantasia non poteva non accodarsi anche il Manchester City di Guardiola:Sterling, De Bruyne, Silva e Sanè dietro il Kun Aguero.

Allegri sembra aver scelto la strada, non solo un’improvvisata per sopperire alla mancanza di Marchisio, anzi, un’involuzione che aspetta anche il contributo di Pjaca, un altro che sa come accarezzare la palla, e poi gli automatismi e la tecnica sopraffine dei protagonisti faranno il resto. La strada sembra quella del “tutti avanti ma con giudizio” per crescere in consapevolezza e autostima, per imporsi e non adeguarsi all’avversario, ricordando il mantra di Allegri “non è il modulo a fare la differenza ma l’atteggiamento”.

Aristide Rendina

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