Pippo Inzaghi: “Ci vuole un miracolo, ma Juve-Lazio partita da godere”

Domenica prossima alle 12.30 si giocherà la sfida tra Juventus-Lazio valevole per la seconda giornata di ritorno della Serie A. La Juve, dopo la sconfitta pesante subita a Firenze, con la Roma a una sola lunghezza dalla vetta – seppur con una partita in più rispetto alla Juve – dovrà sicuramente reagire e conquistare i tre punti che in questo momento della stagione risultano essere importantissimi.

In vista della partita, la Gazzetta dello Sport ha intervistato Pippo Inzaghi, fratello del mister biancoceleste, Simone Inzaghi, nonché ex giocatore proprio della Juventus.

InzaghiAlla domanda circa le previsioni del tipo di partita che la Lazio farà a Torino, l’ex bomber bianconero ha risposto: “Conoscendo Simone, va lì e se la gioca. Ed è la cosa giusta: tanto perdere in trasferta con la Juve è normale. Allo Stadium si parte sempre 1-0 sotto grazie all’ambiente fantastico. Allora ci vuole un miracolo, ma la Lazio può farlo. Finora ha disputato un campionato straordinario. Sarà una partita da godere”.

Sull’ottimo andamento della Lazio, invece, che in 20 giornate ha totalizzato 40 punti, a soli cinque dalla Juve – pur sempre con una partita in meno –  grazie anche al lavoro del fratello, ha dichiarato: “Secondo me non ci credeva nessuno tranne Simone. Era una missione impossibile e lui l’ha resa possibile. Eravamo a Formentera in vacanza quando non era chiaro se Bielsa sarebbe arrivato alla Lazio e quindi dove sarebbe andato Simone. Vedevo la voglia di mio fratello, la sua determinazione nel rifiutare altre squadre e nell’aspettare Lotito: se lo sentiva che alla fine avrebbe guidato la Lazio. Poi ha iniziato a lavorare e ha trasmesso alla squadra la sua determinazione. Non sarà facile continuare così, ma lui ha le qualità per riuscirci. Cosa diremmo oggi se Bielsa avesse la stessa classifica conquistata da Simone? Parleremmo di un mago. E invece vedo che si fatica ancora a dire che Simone è proprio bravo. Ma lo sappiamo come funzionano certe cose”. Sugli obiettivi della Lazio: “Deve concentrarsi sull’Europa League, che sarebbe già un grande traguardo. Secondo me la Juve vince lo scudetto, Roma e Napoli vanno in Champions con l’Inter che proverà a inserirsi nella lotta per il terzo posto”.


Sulle difficoltà della Juve: “Juve in difficoltà se viene aggredita? Fosse così semplice. Ha perso quattro volte fuori casa, ma poi ha sempre reagito bene. La Juve non avrà problemi a vincere lo scudetto perché ha molti campioni e grandi professionisti. Io sono rimasto legato alla società bianconera. E sul rapporto con la società: “Ho un rapporto di amicizia con Andrea Agnelli, ci siamo sentiti per gli auguri di Natale. Andrea ha un grandissimo entusiasmo, la società programma bene ogni mossa ed è sempre in movimento come dimostra la presentazione del nuovo logo. So che Andrea spera di coronare il sogno della Champions, glielo auguro perché ha le potenzialità per vincere in Europa anche se non è facile. Poi alla Juve c’è anche Fabio Paratici, mio miglior amico d’infanzia: sta sempre dietro le quinte ma è un valore aggiunto fondamentale perché è un intenditore di calcio”.

Sulle capacità della società bianconera di saper programmare e della sua forza: “La Juve è sempre avanti: con Rugani e Caldara stanno già lavorando alla sostituzione futura dei marziani della difesa che non sono più giovanissimi. Higuain e Dybala? Gonzalo è straordinario e con Paulo forma una coppia pazzesca, ma contro i bianconeri devi preoccuparti di troppe cose, non solo delle punte. Ho ancora casa a Torino, in piazza Castello. La affitto, spesso ai calciatori. Lì ci ha vissuto Ibrahimovic, adesso c’è Acquah”.

 

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