Pjanic e Pjaca: jolly o incognite da un punto di vista tattico?

Una Juve camaleontica come quella di Allegri non può fare a meno del fattore Pj. Pjanic e Pjaca. Due giocatori su cui, quest’estate, la dirigenza bianconera ha investito economicamente e su cui pensa di costruire la squadra del futuro ma che, al contempo, potrebbero essere fonte di grattacapi tattici per il tecnico bianconero.

Il bosniaco è ancora in fase di rodaggio ma, dopo un avvio di stagione complicato, sta gradualmente entrando nei meccanismi del 4-3-1-2. Fallito l’esperimento ad inizio stagione come vice Marchisio e attese le sue difficoltà di adattamento nel ruolo di mezzala nel 3-5-2, Pjanic sembra ormai trovarsi a suo agio esclusivamente nel ruolo di trequartista alle spalle della coppia Dybala – Higuain.

Questo inizio di stagione ha dimostrato, infatti, che solo nella posizione tra le due linee riesce a sfruttare appieno le sue doti di formidabile assist-man, nonché a formare con il “21” argentino un asse di qualità sopraffina.

Croce e delizia, però. Negli ultimi tempi, infatti, Allegri ha alternato il rodato e maggior conservativo 3-5-2 con il più propositivo 4-3-1-2 e la posizione di Pjanic è rimasta costantemente in bilico. Infatti, quando Allegri decide di affidarsi al 3-5-2, come accaduto a Firenze, per il bosniaco non c’è spazio ed il tecnico livornese gli preferisce Cuadrado, spostando così la qualità sulle fasce.

Discorso parzialmente diverso per quanto riguarda Marko Pjaca. Il croato, appena rientrato dal grave infortunio al perone, è arrivato alla Juventus da predestinato. Ad oggi ha collezionato appena 133 minuti giocati. Nessun dramma, il suo spazio lo avrà ma senza fretta. Allegri lo ha ripetuto più volte: il ragazzo ha qualità immense ma deve ancora crescere molto. La gestione di Dybala docet. Sulle doti tecniche del ragazzo non può dubitarsi e anche i 30 minuti concessigli da Allegri a Firenze ne hanno dato piena conferma, ma adesso sarà compito non facile per il tecnico bianconero inquadrarlo tatticamente ed inserirlo, seppur gradualmente, negli schemi bianconeri. Esterno offensivo in un ipotetico 4-3-3 con Dybala ed Higuain o prima riserva di Dybala nel 4-3-1-2 o nel 3-5-2?

Al momento Allegri lo vede più come vice Dybala e quindi come seconda punta nel 3-5-2 o nel 4-3-1-2, ma le sue eccezionali qualità tecniche potrebbe essere esaltate nel ruolo di esterno alto in un 4-3-3 con Dybala ed Higuain.

Per ritargliarli uno spazio da titolare e senza sacrificare Dybala, Allegri potrebbe altresì impiegarlo nel 3-5-2 come ala destra o sinistra al posto di Cuadrado o Alex Sandro ma, per le sue caratteristiche e data la sua poca propensione a ripiegare in fase difensiva, non sarebbe facile adattarlo in quel ruolo.

Due giocatori, Pjanic e Pjaca, che possono quindi rappresentare da un punto di vista tecnico un indiscutibile valore aggiunto per la squadra ma che per, esaltarne le doti e le caratteristiche tecniche, devono essere inseriti in un modulo tattico adatto.

INSIEME SI PUO’ ?

La sensazione è che questa Juve, spesso troppo prevedibile nella manovra, non possa fare a meno delle geometrie e degli assist di Pjanic e, allo stesso tempo, non si possa permettere, soprattutto nelle partite contro difese molto chiuse, di rinunciare alla impressionanti qualità tecniche di Pjaca.

Vien da chiedersi, allora, se Pjaca e Pjanic possano coesistere in un eventuale 4-3-1-2, con Pjanic trequartista e Pjaca ad agire come seconda punta per far rifiatare Dybala, o se invece l’uno escluda l’altro. Nel 4-3-1-2, in assenza di Dybala, i due potrebbe esaltarsi nel fraseggio stretto sulla trequarti, mentre il 3-5-2 apparentemente è il modulo che maggiormente li sacrificherebbe.

Nell’ipotesi in cui Pjaca dovesse meritarsi il ruolo di titolare, attesa l’intoccabilità di Dybala, sarebbe d’obbligo il passaggio ad un 4-3-3 e, nel caso, potrebbe, farne le spese proprio Pjanic.

Ad Allegri il nodo da sciogliere.

Articolo di Paolo Sgarlata.

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