Vorrei essere Claudio Marchisio

Vorrei essere Claudio Marchisio. 

Vorrei essere Claudio Marchisio perchè è il Principino più elegante che ci sia. Uno di quelli belli da vedere, ma ancora più bravo da osservare. Un Principino un po’ atipico che, invece del cavallo e il castello, mostra le sue doti in mezzo a un campo verde e con un palla tra i piedi.

Vorrei essere Claudio Marchisio perchè è il simbolo dell’amore eterno. Non quello effimero, che vola sulle ali della fantasia e poi sbatte contro la realtà, no: quello vero. Quello che trascende, che va oltre tutto e tutti. L’amore per la maglia, la stessa da quasi 24 anni.

Vorrei essere Claudio Marchisio perchè è la juventinità: è l’incarnazione perfetta dei valori più nobili. Il fino alla fine, la correttezza e la lealtà, dentro e fuori dal campo.

Vorrei essere Claudio Marchisio perchè è l’esempio di che ce l’ha fatta. L’esempio di chi ha avuto la tenacia di cacciare fuori quel sogno dal cassetto e farlo scontrare con la realtà, generando il più bello degli urti.

Vorrei essere Claudio Marchisio perchè è la prova pratica di chi è caduto e si è rialzato. L’esempio di chi è passato in mezzo alla crisi e, come un temporale, si è bagnato e ne è uscito asciutto.

Vorrei essere Claudio Marchisio perchè dietro quegli occhi ognuno ci vede quello che vuole: il mare verde, il cielo azzurro, il mare verde e il cielo azzurro che si incontrano. E l’alta marea e i raggi di sole tra le nuvole. E l’alta marea e i raggi di solo tra le nuvole che si mischiano.

Vorrei essere Claudio Marchisio, ma sono una ragazza. Una di quelle che, nonostante il lieto fine spesso non esista, ci crede ancora. E il Principino ne è la prova vivente. 

Tanti auguri, Claudio! 

 

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