Introduciamo subito una parola che descrive al meglio quello che abbiamo visto della Juventus 2016/2017: resilienza. La resilienza è la capacità di sopportare le difficoltà, e le sberle in faccia (morali) facendole diventare alle volte anche motivazione.
Cadere e rialzarsi più forti
Milan ed Inter quest’anno hanno avuto la meglio sulla Juventus in campionato, ma dopo la sconfitta i bianconeri si sono rimboccati le maniche e hanno lavorato ancora meglio. Se la coppia Higuain-Mandzukic ora funziona lo dobbiamo alla prima sconfitta dell’anno contro l’Inter, dove per primo debuttò la “coppia pesante”. La prima sconfitta contro i ragazzini terribili di Montella è stata un duro colpo, per risultato e modo in cui questo è maturato, ma la squadra ha saputo reagire vigorosamente inanellando una serie di vittorie che l’ha portata prima in classifica e campione d’inverno.
Detto questo sembra che alla Juventus una volta ogni tanto serva fare una sorta di “bagno di umiltà” con una sconfitta per restare ancora più concentrata sull’obiettivo finale perché, diciamocelo, era da anni che non si sentiva una pressione simile sui bianconeri.
Ma di cosa stiamo parlando?
La sconfitta ai calci di rigore, è innegabile, brucia.
Prima di tutti a mister Allegri, al quale pare non sia piaciuto l’atteggiamento della squadra. Il mister sa comunque che i ragazzi ci hanno abituato a sbagliare una partita ma poi rialzarsi subito, ma una finale è una finale.
La croce della Juventus, specialmente quest’anno, quella di dover essere superiore, sempre. L’avversario deve essere schiacciato e anche una striminzita vittoria può essere considerata una mezza sconfitta.
Non lasciamoci prendere dalla foga “agonistica” del tifo, la Juventus sta facendo il suo percorso, con qualche intoppo, ma molto bene. Bisogna rendersi comunque conto che la Juventus sta facendo un percorso invidiabile: è prima a 4 punti in campionato e testa di serie agli ottavi in champions.
Le squadre, contro la Juventus pentacampione d’Italia, sono portate a fare la partita della vita perchè vincere contro la squadra di Allegri è una sorta di coperta di Linus per i periodi bui (si veda la sconfitta contro l’Inter). Vincere contro la formazione più dominante degli ultimi cinque anni ha un valore in più.
Quello che la Juve di quest’anno ha è un lato umano. Un lato che consente agli uomini di Allegri di perdere qualche volta e, per quanto faccia male, di rialzarsi subito. Più forti.