Allegri e la tentazione del tridente

Ora che è Dybala è tornato come fare? Chi andrà in panchina? Sarà Mandzukic? Difficile viste le sue ultime prestazioni di quantità e qualità. E se fosse Higuain? Mister 90 milioni ha sempre il guizzo che può risolvere la partita, in campo è sicuramente fondamentale. Allegri quindi prende il toro per le corna (metaforicamente) e pensa a sperimentare un tridente. Per ora è utopia certo, ma l’idea stuzzica e non poco.

Il profilo tattico

Detto che il mister non proverà il tridente usando il mandzukic-higuain-dybala-juve-combo-750x450Torino come cavia, sarebbe rischioso vista l’importanza della partita, l’idea è ben radicata. Dybala stesso ha affermato di essere compatibile con i due compagni di reparto e di non avere problemi a pensarsi come trequartista.
Facendo un salto di fantasia, ma nemmeno troppo grande, si potrebbe pensare ad una soluzione con Marchisio, Khedira e Pjanic a centrocampo, Dybala sulla trequarti a sostenere Mandzukic e Higuain.

Sulla carta sembra tutto perfetto, ma i limiti del centrocampo di quest’anno sono nati in parte dalla mancanza di verve di alcuni interpreti nel gestire i ruoli. Pjanic come mezz’ala infatti non ha convinto e solo recentemente pare aver fatto pace con la sua nuova posizione. 
La posizione di trequartista sarebbe comunque perfetta per un giocatore dalle caratteristiche di Dybala, che potrebbe usare la sua rapidità e la sua grande tecnica per infilarsi tra le linee e, potendo, provare anche il tiro da fuori.
Siamo inoltre sicuri che vedere quei tre in campo assieme, ai tifosi non potrebbe fare altro che piacere.

Cenni storici di tridente

La Juventus è stata sempre segnata da tridenti (o terzetti)

Baggio, Ravanelli e Vialli.
Baggio, Ravanelli e Vialli.

che la hanno portata a grandi fasti. Si parte con Charles-Boniperti-Sivori negli anni ’60, Boniek-Platini-Rossi negli anni ’80, Vialli- Ravanelli-Baggio (e poi Del Piero) negli anni ’90 e per finire Zidane-Del Piero-Inzaghi. Tutti questi terzetti hanno fatto la fortuna della Juventus dell’epoca e trascinato da questi amarcord, ci piace pensare un cogitabondo Allegri che si chiede:“e perchè no?”.

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