Le tre sconfitte: Champions, appagamento e fiato corto

Il rovinoso tonfo contro il Genoa ha, sicuramente, tante motivazioni. Nell’analisi complessiva del match sono diversi i fattori da prendere in considerazione, ma uno di essi può essere fondamentale. Il “fattore Champions“.

TRE SU TRE

A far compagnia al risultato di oggi vi sono le altre due, rumorose sconfitte di questo campionato: quella contro l’Inter prima e contro il Milan poi. Mal di Milano? Possibile, ma a tal punto, il comune denominatore dei tre stop in Serie A è uno soltanto; tutti arrivano dopo una gara di Champions League. La disfatta contro i nerazzurri è arrivata subito dopo il pareggio casalingo col Siviglia, mentre l’1 a 0 col Diavolo è preceduto dalla vittoria di Lione. Oggi la caduta di Marassi, dopo la vittoria più importante di questo periodo, ovvero l’1 a 3 in casa del Siviglia. Chiamarla coincidenza è praticamente impossibile.

DA BIG

Il “mal di Champions” non è certamente un “virus” preoccupante. Sì, perché quasi tutte le big d’Europa risentono del contraccolpo dovuto alla massima competizione europea, e la Juventus non potrebbe essere da meno. Ma cosa comporta dunque essere una “big europea”? In primis un grosso dispendio di energie fisiche: questa è un’ovvietà, ma è il male minore. Perché, con i giusti dosaggi e buoni equilibri di squadra, si può tranquillamente resistere ai tanti e logoranti impegni di fila. La condizione fisica può essere determinante e il Grifone mangia-bianconeri di oggi ne è la dimostrazione lampante. “Per vincere le partite dobbiamo sempre metterci  alla pari dell’avversario sul piano della corsa”. Parole di Massimiliano Allegri che non lasciano il minimo dubbio: oggi il Genoa poteva solo vincere. Tramite turn over e allenamenti ad hoc si può gestire al meglio il dispendio di forze fisiche, ma la mente?

APPAGAMENTO

Oggi la Juventus ha dormito sino al secondo tempo. Il problema è che, nel secondo tempo, la partita era già chiusa dal 3 a 0. “All’improvviso siamo diventati leggeri, così da aver commesso errori non da noi. Ci siamo rilassati inconsciamente”. E’ sempre il Conte Max a darci la risposta al “male mentale” di oggi. La vittoria contro il Siviglia, per come è stata ottenuta e per il valore dell’avversario, ha pesato. Ha portato al primo obiettivo stagionale: il passaggio dei gironi, una conquista importantissima per i bianconeri. Una conquista che ha portato inconsciamente a riposare sugli allori. Questo aspetto post Champions è sicuramente più ostico da affrontare rispetto al recupero fisico. Calarsi in un contesto europeo, con un obiettivo ben preciso e dall’alto valore, porta ad un grande sforzo nervoso. Uno sforzo che in Spagna c’è stato ed è stato premiato, e come postumi ha lasciato una Vecchia Signora che ha regalato i primi 45 minuti agli uomini di Jurić. Per il periodo, per le tante critiche dovute al gioco, e per il peso dell’essere prima in classifica, questo è uno stop che ci può stare. E, anzi, come ribadito da Allegri può addirittura fare bene.

allegri

L’importante è che questa terza sconfitta dopo un impegno europeo sia l’ultima e che faccia riflettere sugli errori. Le tre sconfitte dopo la Champions non sono un caso: “Una però è accettabile, tre sono troppe”. Parola di Massimiliano Allegri.

 

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