Padoin: “Juve e Cagliari due mondi opposti, ma sono felice in Sardegna. Io talismano? Vi spiego…”

Dopo 5 anni con i colori bianconeri addosso e tantissimi trofei all’attivo, 5 Scudetti, 3 Supercoppe Italiane e 2 Coppe Italia, Simone Padoin ha lasciato la Juventus per approdare al Cagliari, club che, al suo ritorno in Serie A, ha individuato in Simone un giocatore ideale da inserire a centrocampo per maturità tattica e qualità.

SIMONE PADOIN: IL LEADER SILENZIOSO

padoinNel corso della trasmissione “Il Cagliari in diretta” di Radiolina, Padoin fa un primo bilancio della sua avventura al Cagliari:

“Ho vissuto con grande serenità questo trasferimento. Ovviamente il “mondo” Juventus è diverso da quello del Cagliari. Ma sono tutt’altro che pentito: qui sono felice. A Torino ero una seconda scelta, a Cagliari ho la possibilità di rimettermi in gioco. C’erano grandi aspettative su di me e questo mi ha dato grande responsabilità. Sono un leader silenzioso, preferisco dare il buon esempio piuttosto che fare discorsi”.

QUELLA CHIAMATA DI ALLEGRI

“Allegri mi ha chiamato subito dopo che ho preso la decisione e mi ha ringraziato per tutto quello che avevo fatto nei due anni passati assieme. Poi mi ha parlato benissimo di Cagliari, è una parentesi della sua carriera indimenticabile. Confermo tutto. Ho preso casa vicino al Poetto perché mi piace andare a fare le passeggiate in riva al mare con i miei figli. Ho firmato per tre stagioni e spero di farmele tutte e anche qualcuna in più. Clima fantastico. Ho fatto tanti anni tra Bergamo, Vicenza, Torino, città grigie e qui finalmente mi godo un po’ il sole. Anche d’estate il clima era piacevole perché ti aspetti un caldo afoso e invece la brezza marina lo rende gradevole. E’ stata una bella sorpresa, non me l’aspettavo, son rimasto meravigliato. Confermo tutto ciò che mi avevano raccontato di bello. Castello o Bergamo Alta? Bergamo Alta è molto bella, ma fredda e nebbiosa, quindi...“.

PRIMO BILANCIO STAGIONALE

“Le ultime trasferte non sono state molto positive, però stiamo lavorando per cercare una soluzione. E’ una questione psicologica, preso il primo gol crolliamo. Sia in casa che in trasferta vogliamo cercare di imporre il nostro gioco e spesso questo non paga. Il nostro obiettivo è la salvezza e cercheremo di raggiungere la quota il prima possibile, vorremmo evitare di fare un campionato anonimo, ma uno all’altezza della nostra qualità”.

IL TALISMANO 

E’ un soprannome che mi hanno messo Gli Autogol, è nato attraverso il web. Mi piace, porta fortuna, anche se ultimamente non è stata tanta: devono riprogrammarmi. Loro sono veramente bravi e meritano il successo che stanno avendo“. 


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LONTANO DAI MEDIA E DAI SOCIAL NETWORK

padoin“Social network? Non mi appassionano. Quando esco dal mio lavoro preferisco staccare e pensare esclusivamente alle mie cose e alla mia famiglia. Ho due gemelli, adesso da circa 3 mesi è arrivato il terzo figlio. I grandi si impadroniscono della TV costantemente e quindi sono due anni che io e mia moglie non ci guardiamo un bel film tranquilli distesi nel divano: ce la concedono solo quando vanno a dormire”.

IDOLI CALCISTICI

Un calciatore che mi ha sempre colpito è Abeijon, visto il grande amore e il rispetto che per lui hanno i tifosi del Cagliari. Ho avuto la possibilità di conoscerlo quando ero nella Primavera dell’Atalanta e non posso che confermare. E’ uno che ti fa innamorare per la passione e la dedizione che mette in questo sport. Da ragazzino i miei idoli erano Clarence Seedorf e Dejan Stankovic. Erano il prototipo perfetto della mezzala, il mio ruolo da sempre”.

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