Bentornato Diavolo, ma fai attenzione alla Signora

Diciamocelo: vedere un Milan-Juve da alta classifica, dopo tanto tempo, fa piacere. Sì perché in fondo Milan e Juve sono i due club che più di tutti rappresentano il calcio italiano ed era davvero troppo tempo che questa sfida non riceveva la giusta attenzione e il giusto valore.

Prima di Calciopoli era da anni normalissimo che Milan-Juve significasse primo posto, ma il 2006, in qualche modo, ha ucciso quella sfida a favore dell’Inter che, generalmente, aveva sempre guardato alle due rivali da lontano. La Serie B e gli anni cupi che sono seguiti hanno impedito alla Juve di tornare a competere per anni, ma nel 2011-2012 la sfida tra Diavolo e Vecchia Signora sembrava essere tornata, la normalità sembrava ristabilita. Solo il tempo di passarsi il testimone di campione d’Italia, perché già dall’anno successivo quel profumo di alta classifica si era nuovamente perso.

Dopo aver perso quello Scudetto e venduto i suoi più grandi campioni, il Milan è entrato in anni di crisi profonda, da cui non sembra essere riuscita ad uscire, almeno fino ad oggi. Quest’anno i rossoneri sembrano cambiati, sembrano diversi: la linea verde di Montella ha portato tanto entusiasmo, che ha trascinato la squadra fino al secondo posto alla pari con la Roma. Certo, non è ancora finito il mese di ottobre ed è ancora troppo presto per dire se il Milan potrà competere per il titolo: quello che è certo, però, è che dopo tanti anni la sfida di stasera avrà nuovamente un sapore particolare.ce90ed98e71a81560d073f9f14e36276

Un ritorno, quello del Diavolo, che forse fa piacere anche ai tifosi della Juve, soprattutto a quelli più romantici: senza nulla togliere a Roma e Napoli, rivali degli ultimi anni, una sfida scudetto con il Milan ha quel qualcosa di vintage che non può non piacere. E sarà felice anche Allegri, che alla sua ex-squadra è comunque rimasto legato. Felice, sì, ma con un messaggio molto chiaro, che poi è quello di tutto il mondo Juve: caro Milan, bentornato, ma stai attento alla Vecchia Signora. Contro i rivali diretti, si fa più leonessa del solito: non ci sarà nessuna pietà.

Alessandro Bazzanella

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