Golden hands: non date mai Gigi per scontato

L’ultimo superpotere di Gigi Buffon: rendere odioso il tempo. Perché quello, in fondo, ha i suoi lati bastardi. Col suo andare inesorabile, inafferrabile, irraggiungibile per quanto possa anche solo pensare di dargli la caccia. Sarebbe da cinici, in teoria. A tratti da egocentrici. Eppure, al numero uno, glielo si perdona volentieri. Più i minuti fuggono, meno si vede la fine: sarà anche lì, a portata di futuro prossimo, ma resta impercettibile.
Morale: guardarsi indietro, per quanto bello, rasenta il superfluo. E non c’è miglior storia di quella di Gigi per racchiudere questo concetto in una bolla d’immagini.

Vincere il ‘Golden Foot’ sebbene per vivere si vada avanti con le mani: la meraviglia dei paradossi sta anche qui, in un racconto come tanti, in una storia come nessun’altra su questa terra. Sì, Buffon è il primo portiere a farlo. Di sempre. E sì, non ci sono dubbi che sia stato il miglior italiano ad aver indossato un paio di guanti difendendo una porta. Per il trono del mondo tocca aspettare la fine: mica una bestemmia, lecito aspettarsi qualcosina ancora.

È l’ennesima dimostrazione di come sia la storia a doversi adeguare al suo volere, non il contrario. Stravolgere lo stereotipo del fuoriclasse e della bandiera non gli basta: vuole andare oltre. E può, e forse deve: la sua, del resto, è un’onda perennemente dritta. Nessun alto e basso, né picchi, cali, ritorni coi piedi saldi al suolo. Gigi vola ininterrottamente da vent’anni: che quasi è scontato che lo faccia. Ecco: nulla di più sbagliato.

Le sue parole, quelle dettate da un orgoglio inarrivabile, hanno un significato tra le righe estremamente facile da estrapolare: c’è la fatica, dietro. Il sudore, la voglia, la passione. E troppe scelte, e tutte difficili. Intervenire o restare in porta? Affrontare i problemi o fuggirvi? Basta conoscere una virgola di questo testo enorme e senza fine: la risposta arriverà da sola. Banner-Editoriale-Cristiano-Corbo

Non date Gigi per scontato, lui non l’ha fatto con se stesso neanche quando avrebbe potuto. The ‘Golden hands’ significano questo, alla fine: il tempo avrà i suoi lati e i suoi risvolti negativi, ma come niente sa far e farsi apprezzare. Le stelle cadenti durano il tempo di un desiderio, spesso inascoltato: Buffon ha ancora tanta luce nel suo bagaglio.

Questo non è per dirgli ‘grazie’: è per spronarlo nel rush finale. Non che n’abbia bisogno, non che possa fare la differenza. È solo che, per stargli davvero dietro, serve pensare come il numero uno: l’obiettivo è davanti, non esistono allori. Maledetto, benedetto tempo, solo una richiesta: rendigli davvero onore.

Cristiano Corbo

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