Evoluzioni intercambiabili: la qualità e la volatilità del modulo juventino

La politica della Juventus versione 2016-2017 è chiara, unica parola d’ordine: qualità. Poter disporre di una rosa che trabocca dei famosi giocatori dai piedi buoni è la fondamentale caratteristica. Peculiarità che però può celare una seconda lama, che, anziché l’avversario, potrebbe rivoltarsi contro sé stessa. Il talento vuole invadere gli spazi della tattica, motivo per cui la quadratura tattica di questa Juve potrebbe rappresentare una sfida che non è, per forza, semplice da vincere.

PRO E CONTRO – I lati positivi sono racchiusi nel primo gol. Partita che scorre, 0 a 0 che non si schioda: Sandro e dybala-higuainDybala la sblocca dando il via alla vittoria bianconera. Molto più semplice giocarsela con un Empoli che fino a quel momento aveva improntato una partita prettamente difensiva. La qualità può sempre valere 3 punti? A vedere il primo tempo si direbbe di no. Quasi eccessiva la ricerca dell’estetismo. Vedasi Higuain che prova a fare il gol della giornata con un tocco morbido quasi dalla linea di fondo; tutto molto bello, intendiamoci, ma badare più alla sostanza, sbloccando la partita già nel primo tempo non sarebbe stato male.

GESTIONE – Il 3-5-2 oggi è stato il ruolo di partenza, ma che si è evoluto durante tutta la partita. Allegri sta allegricercando la quadratura del cerchio e, in particolare nella seconda frazione, sembra averla trovata. Giocatori che si scambiano continuamente le posizioni, variando addirittura il modulo. A Cuadrado viene concessa licenza di offendere, il colombiano recepisce e avanza moltissimo, quasi sulla linea degli attaccanti; con Barzagli che si occupa della posizione di terzino destro. Tutto ciò causa il passaggio dalla difesa a 3 a quella a 4. Dybala arretra molto per prendere la palla e orchestrare la manovra offensiva; questo non si traduce nella mancanza di assistenza ad Higuain, perché Pjanic e Khedira si inseriscono sistematicamente per colmare il “vuoto” lasciato dal numero 21.

FIGLIA DELLE CRITICHE? – Si può facilmente pensare che le critiche alla qualità del gioco espresso abbiano prodotto un simile approccio. In questa Juve, qualità è sinonimo di intercambiabilità: una sorta di turnover delle posizioni che non concede riferimento alle difese (sempre particolarmente organizzate contro i bianconeri) degli avversari. La realtà è che, spesso, le analisi sono precoci ed ingenerose. Il tempo è sempre la miglior cura, la squadra è in netta crescita e gli snodi importanti per campionato e Champions si avvicinano. La Juve vuole arrivarci al meglio, tappandosi le orecchie dalle critiche e crescendo di volta in volta, di vittoria in vittoria.

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