Sami e Medhi: viva gli eroi inattesi

Forse era quello che ci voleva. Forse. Nel senso che dopo gli ultimi patimenti di mercato, una risposta del genere era ciò di cui necessitavano un po’ tutti. Squadra, in primis. Società, subito dopo. E infine i tifosi: ché il top player nel mezzo, alla fine – e aspettando Pjanic e Marchisio -, non si è mai allontanato da Torino.

SI SAMI CHI PUO’. Due gol in due partite: e se lasciassero comunque il tempo che non faticano a trovare? Sami Khedira è una storia meravigliosa. Scaricato e formattato, quindi riabilitato sotto i colpi protettivi di un centrocampo che raramente ti porta a sbagliare. Serviva uno step successivo, però: anche ad un campione come lui. Serviva perché le responsabilità sono incrementate di pari passo con le aspettative. E di flebile palleggio non si può più campare, nonostante addii ed infermeria piena. La questione fisica resta un’ombra gigantesca, malsana, che ti porta a fidarti poco perché sempre con l’ansia e la paura di poterne fare a meno quando più ne hai bisogno. Chissà, magari con il nuove sole del campionato qualcosa è cambiato.

ADESSO ANDARE. Il punto di domanda è un compagno fidato, un alleato poco segreto quando si tratta di discussioni sul centrocampista tedesco. Starà bene? Giocherà? Si riprenderà? Eppure le prime due partite hanno ribaltato pensieri e parole: è lui, la sicurezza. Lui, l’ancora a cui appigliarsi. Lui, il faro in mezzo. Con incursioni e giocate, con voglia e lucidità, con una cura del gioco che si vede in pochissimi giocatori. Non è un semplice mediano: è un tuttofare con licenza di chiudere le porte. È l’intelligenza che non si risparmia: è sempre pronta a dispensarsi. È una buona notizia, soprattutto. Ora si può puntare l’ultimo obiettivo con più calma. benatia

MEDHI-CINA. Da gigante a gigante: poco più dietro è andato in scena anche il Benatia show. Pulito, puntuale, preciso. E poi duro e deciso, perché anche così si pone un freno a Felipe Anderson ed Immobile, con quest’ultimo apparso decisamente in forma. La Medhicina funziona, eccome: orfani di Bonucci, i bianconeri non hanno sentito mancanza di prontezza e qualità negli interventi. Certo, mancava qualcosina in fase d’impostazione: ma quanto conta avere tutto sotto controllo in ogni singolo istante della partita? Fa la differenza. Come Benatia. Come Khedira. Eroi inattesi, ma antieroi di fama. Va avanti così, la Juve: e forse era quello che ci voleva. Anzi: sicuramente.

Cristiano Corbo

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