Sarri sul campionato della Juve:”Ci saranno trentotto partite, loro ne avranno una difficilissima, quasi proibitiva”

Il tecnico del Napoli ha rilasciato un’intervista al Corriere dello sport, in cui ha parlato del momento che sta attraversando il Napoli, riferendosi in particolare al confronto con la storica rivale ed all’addio di Higuain, proprio in direzione Torino.

SULLA JUVENTUS –Nonostante riconosca – sarebbe difficile fare il contrario – la straordinaria forza dei bianconeri, non invidia Allegri che può disporre di una rosa più che competitiva, ma d’altro canto non avrebbe potuto dire diversamente, avrebbe sminuito sé stesso e il mondo Napoli in generale. Non si arrende dunque, ma è più che comprensibile, non firmando per il secondo posto: non depone le armi prima di battagliare. Promette di dare del filo da torcere agli juventini, che dovranno affrontare una partita quasi proibitiva nel corso della stagione: quella del 2 aprile, al San Paolo, dove ad attenderli ci sarà una squadra ed uno stadio intero animati da voglia di rivincita; tuttavia sarà allo Stadium il primo confronto tra le due rivali, in un altro contesto che di certo non farà sconti agli azzurri.

Al primo posto, come acquisto bianconero più costoso di sempre, c'è Gonzalo Higuain. Il Pipita si aggiudica il podio con i 90 milioni spesi per portarlo a Torino

CAPITOLO HIGUAIN – La ferita avrà ancora bisogno di tempo per rimarginarsi, l’addio dell’attaccante ha inevitabilmente scosso l’intero mondo azzurro, Sarri incluso, il quale infatti ammette la sua stessa difficoltà a commentare l’immagine di Higuain con la maglia della Juventus. Si è detto deluso del mancato saluto del Pipita, colpevole di non aver salutato né il mister né i compagni prima di trasferirsi in bianconero, proprio quei colori che, per sua stessa ammissione, Sarri non riesce proprio a vedersi addosso. Il rammarico è ancora forte, perché il Napoli non ha solo perso quello che è, probabilmente, l’attaccante più forte del mondo, in grado di spostare gli equilibri di un intero campionato, ma anche quel giocatore con cui il tecnico era riuscito ad instaurare un rapporto del tutto particolare: aveva infatti restituito fiducia al bomber, dopo un’annata non proprio positiva, permettendo in primis la sua permanenza in azzurro, e in secundis la stagione straordinaria che lo ha visto realizzare addirittura 36 gol.

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