Il via alla stagione con una Juve incompleta, ma sempre Juve

Si parte finalmente. Alle 19,00 ora locale, in una fresca serata dell’emisfero australe, quasi come se la Juventus si fosse incuriosita dei campi frequentati da Alex del Piero, viene data la stura ad una nuova stagione. Finalmente in campo o, per usare una perifrasi tanto cara alla juventinità, “sul campo”. E’ ovvio che mancheranno gran parte dei titolari, reduci dagli impegni con le nazionali varie o assorbiti dal recupero dagli infortuni oppure appena arrivati durante una delle campagne acquisti più sontuose degli ultimi anni. Ma il campo è il campo. La ragione per cui tutto il “carrozzone” calcistico trova un senso.

Ci siamo. Occorre andare alla ricerca di luoghi e nomi propiziatori, per iniziare con il piede giusto e guardare avanti con fiducia. Non ci è dato sapere se è per pura casualità, ma affrontare la prima partita di fronte ad una squadra che ha per nome “Victory” è il massimo dell’auspicio. Se poi il capitano australiano fa Muscat di cognome, il pensiero va alle ridenti colline ricoperte di filari di uva da spumante, orgoglio del Piemonte. Più augurale di così!

dani alves

Siamo pronti. Si ritorna a parlare di difesa, di centrocampo, di attacco, di schemi, di moduli. Si rivedono i Dybala e gli Hernanes per reinserire la spina staccata a maggio. Si scrutano con curioso interesse i nuovi arrivati, Pjanic su tutti. Si dà un’occhiata al nugulo di giovani che fanno da riempitivo, motivati a mettersi in mostra.

Due ore in santo relax dagli straordinari da “mercato”. Siamo provati oltremisura dal Pogba va, Pogba sta; dal ‘checcefrega di Padoin, noi c’abbiamo Higuain’ (o nessuno dei due, mah). Siamo talmente stressati da non esserci ricordati che il 6 luglio scorso c’è stato un raduno, che la preparazione va avanti senza un infortunio ed ha del miracoloso. Allegri dichiara:Per ora Pogba è nostro e comunque so di partire il 21 agosto con una squadra molto forte”. Potere della sintesi di un allenatore che non assale le tettoie delle panchine, che non fa i concorsi di “mister simpatico”, ma distribuisce a piene mani saggezza pragmatica e ne fa il suo credo. Diceva Gipo Farassino: “C’è chi ci piace e c’è che ci fa senso”. Oggi alle 11,00 del mattino, tutti davanti al video, perché la Juve siamo noi, con o senza il Polpo.

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