A voler essere pistini

Il mercato della Juve è sicuramente quello più vivace della serie A. Mentre in tanti si stanno ancora chiedendo chi saranno i nuovi proprietari, altri sono stati alle prese con i passaporti per la tournée estiva, altri ancora stanno preparando flash mob e contestazioni di varia natura per l’ipotetica partenza del loro giocatore più rappresentativo, la Juventus ha già piazzato 4 colpi, considerando per fatto anche il giovane croato Pjaca che domani sosterrà le visite al J-Medical (che come sempre noi di SpazioJ seguiremo live per voi). A dirla tutta, gli acquisti sono anche 5 dal momento che il riscatto di Lemina a fine maggio-inizio giugno è comunque da annoverarsi nel mercato di questa estate.

I grandi arrivi e i nomi caldi: sono arrivati dunque Lemina, Dani Alves, Pjanić, Benatia e Pjaca, e ovviamente non sono mancate le partenze, inevitabili perché le rose non possono essere fatte di 50 giocatori men che meno l’anno prossimo che entrano in vigore le restrizioni federali sulla costituzione delle rose stesse. Abbiamo così salutato il nostro talismano Padoin accasatosi al Cagliari e altrettanto a malincuore anche Morata che è tornato alla casa madre, col Real Madrid che si è avvalso della recompra. Qualcun altro, inevitabilmente, li seguirà, perché ne sono arrivati cinque e ne son partiti solo due, e perché arriverà ancora almeno un attaccante. E poi perché Pogba ormai sembra imbarcato sul volo per Manchester sponda Red Devils. Si vocifera che Mourinho abbia già preparato delle lavagne tattiche che prevedono il giovane francese al centro del suo centrocampo. Per sostituirlo, qualora partisse davvero, si parla insistentemente di Witsel, di Biglia, di Matic, di André Gomes, tutti nomi di caratura internazionale, tutti giocatori di spessore che chi per un motivo chi per un altro porterebbero qualcosa di buono alla causa bianconera in termini di corsa, geometrie, palloni recuperati, eccetera.

Eppure… eppure c’è qualcosa che non ci torna. Ma certo! A scorrere i nomi dei nuovi arrivi e di quelli che potrebbero arrivare, non c’è nemmeno un italiano. Se aggiungiamo che per l’attacco i nomi “caldi” sono Higuain e Gabigol, magari Icardi o un ritorno di fiamma per Cavani, il quadro è completo. Tutto questo è abbastanza inusuale per una squadra come la Juventus che da anni è la colonna portante della Nazionale azzurra. Non solo: le voci più o meno presunte delle partenze ipotetiche di Zaza e Bonucci ci priverebbero di due ulteriori pedine fondamentali della nostra Selezione. Siamo sinceri, in molti amiamo e seguiamo l’Italia con passione direttamente proporzionale al numero di juventini in campo. A voler ben guardare, dell’attuale nazionale reduce dall’Europeo di Francia in effetti sono ben pochi i prospetti che potrebbero essere arruolabili. Due sono secondo noi molto interessanti, ma proibitivi da raggiungere: Florenzi, difficilissimo pensare di strappare capitan “ultrafuturo” ai giallorossi, e Bernardeschi, ma il ragazzo sarebbe più che altro una scommessa. Più quel De Sciglio di cui tanto si è parlato ma che ormai sembra esser stato messo fuori mercato dal Milan. Parolo sarebbe probabilmente un buon rincalzo di uno Banner_editoriale_Dario_Ghiringhelli1qualunque dei nostri titolari insieme a Candreva e sono comunque entrambi ormai over 30, Verratti è definitivamente archiviato dall’arrivo di Pjanić, Eder ha faticato nell’Inter arrivata quarta, Pellè è andato a farsi ricoprire d’oro in Cina e comunque non sarebbe stato all’altezza, e via discorrendo. È chiaro che se nemmeno i giocatori della Nazionale si possono considerare “da Juve”, è pressoché impossibile andare a prenderne altri nella speranza che lo siano o lo diventino, a meno di pescare qualche gioiellino in casa dalla Primavera di Fabio Grosso che tanto bene ha fatto nelle ultime due stagioni. Come successo, per intenderci, con Marchisio qualche stagione fa. Il più promettente Under 21 lo abbiamo già acquistato (Mandragora), di meglio, in giro, non c’è. Il che rende ancora di più l’idea delle difficoltà attuali del nostro calcio.

Ci stiamo rinforzando con un mercato senza precedenti, in termini di nomi che arrivano e, se partisse Pogba, anche che vanno. Con la differenza che le entrate al momento sono corrisposte a esborsi moderati, le uscite porterebbero un piccolo patrimonio per alimentare ulteriormente la macchina messa già così bene in moto. A voler essere pistini, manca un grande nome italiano, ma in tutta franchezza manca proprio sul mercato.

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

 

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