Toure il primo colpo per la Primavera del futuro. La Juve punta sui margini di miglioramento

Anno di rivoluzione, per la Primavera della Juventus. L’annata 1997, infatti, partirà per cercare il proprio futuro e diventare grande e, dato che costituiva l’ossatura della squadra, serviranno grandi cambiamenti. Nuovi talenti e nuovi leader, oltre che un nuovo gruppo. Elemento di continuità sarà Luca Clemenza, che, causa infortunio, almeno i primi sei mesi sarà fuori quota in Primavera, ma il numero 10 non sarà l’unico a rimanere.

Toure

Del gruppo che ha conquistato il Viareggio e visto sfuggire all’ultimo campionato e Coppa Italia, infatti, resterà anche Oumar Toure, centrocampista classe 1998, che la società bianconera ha riscattato dal Santarcangelo. Toure, ora, è tutto della Juve e questo fa pensare che ci sia l’intenzione di puntare sulla sua crescita.

In questa stagione il guineano ha collezionato 13 presenze in campionato, sei in Coppa Italia e sei al Torneo di Viareggio, anche se raramente da titolare. Grosso l’ha schierato spessissimo come vertice basso del centrocampo a tre, in cabina di regia insomma, anche se è evidente che le sue qualità siano altre. Più un giocatore di rottura, che di costruzione, e per questo non è follia immaginarlo reinventato come mezz’ala.

Con Clemenza o Sapone a fare i registi, infatti, servirà più protezione dagli altri centrocampisti e un giocatore come lui potrebbe essere perfetto per permettere ai succitati talenti di illuminare con la loro classe. Una semplice suggestione, per ora, ma che non sembra affatto illogica. Il ragazzo, d’altronde, ha sempre impressionato per impegno e spirito di sacrificio, qualità senza cui alla Juve non si resta molto a lungo. Ora è il momento di crescere ulteriormente, con più responsabilità e una chance che per molti rimane solo un sogno.

Edoardo Siddi

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