Italia-Irlanda 0-1, le pagelle degli azzurri: scialbi, forse distratti, di sicuro brutti

È il trionfo della noia. Delle occasioni mezze costruite, delle tante concesse. L’Irlanda ha un muro verde che la spinge, la invoca: vuole la storia, e quando cattura la poca verve italiana si fa più in palla. Quanto conta avere un obiettivo solido. Quanto fa la differenza avere qualcosa per cui combattere.

L’Italia giochicchia, scialba e per la prima volta anche assortita in malo modo. Paga le assenze, e ancora più la pochezza di chi era chiamato a dare una svolta al proprio Europeo. Alla fine, arriva la vittoria strameritata dei verdissimi di O’Neill: non era in discussione il primo posto, però più di qualche indicazione alla Spagna è arrivata.

Ecco le pagelle degli azzurri.

SIRIGU 6 – Un volo pazzesco, un salvataggio all’ultimo e… un’uscita da dimenticare. Completamente da dimenticare. Bonucci ci mette del suo, ma Sirigu cade sul più bello.

BARZAGLI 6.5 – In modalità risparmio energetico, ma solo un po’. Solita qualità negli interventi, meravigliosa tranquillità quando la partita s’incattivisce e s’imbruttisce. Tra i migliori.

BONUCCI 5 – Tiene bene per 86′, ma quanto rischia. Sa gestirsi come pochi, però la paura di un’ammonizione tormenta i novanta minuti: troppo importante per questa squadra. Lo sarà ancor di più contro il fraseggio spagnolo. Lo è di sicuro con un’altra testa: l’errore su Brady è decisivo.

OGBONNA 6 – Prova d’affidabilità superata. Più o meno. Perché sulla tenuta fisica Angelo Ogbonna ha poco per cui essere testato: è la sua arma in più. Non demerita, altroché. Ma la Spagna è un’altra cosa.

BERNARDESCHI 5 – Il tocco, lo spunto, la qualità maledetta che manca sempre più a questa squadra. Avrebbe dovuto e potuto fare la differenza: resta vittima delle sue belle speranze.
DARMIAN 5.5 – Poche galoppate, non impeccabile dietro. Non riesce ad entrare in quest’Europeo, ecco.

STURARO 5 – Fa il Parolo. Con qualche fallo in più, con decisamente meno apporto qualitativo. Fa il Parolo, però, perché alla fine corre più di tutti, meglio di tutti, con più sacrificio di tutti. Arriva spesso stanco, sempre poco lucido.

THIAGO MOTTA 4.5 – Inizia il match con la fama di capro espiatorio, lo termina da peggiore in campo. L’unico assist che fa è per Coleman: fortuna che arriva Ogbonna. Fortuna che torna De Rossi.

FLORENZI 5 – Stand by. Pure un motorino come lui: e la dice lunga, lunghissima. Pochi inserimenti, tanta garra. E quando si fa vedere sul fondo palesa tutta la sua difficoltà…

DE SCIGLIO 6 – Uno schiaffo a chi parlava della sua paura: mai a testa bassa, sempre puntuale. Poca roba in fase di spinta, sì: ma Conte fa bene a puntare su di lui.
EL SHAARAWY 6 – Fraseggio stretto, scambi intriganti. E poi? Un destro sul secondo palo. Debole come la sua breve performance.

ZAZA 6 – Parte bene, tra foga e voglia di stupire. Si amalgama al match strada facendo: più va in difficoltà l’Italia, più Zaza si nasconde. Con l’entrata di Insigne sa illuminarsi. Ancora.

IMMOBILE 5.5 – Un’occasione enorme per impensierire Antonio Conte in vista degli ottavi: sprecata malamente. È suo il primo tentativo azzurro, intorno al quarantesimo. Sarà pure l’unico. Antonio-Conte-allesordio-in-Italia-Olanda-2-0-620x372


INSIGNE 7 – Illumina. E parla, parla tanto: perché il talento più puro di questa squadra non ha paura. Anzi: ha solo voglia di fare la differenza. Entra e chiude i conti col timore: solo il palo gli nega la gioia del riscatto.

CONTE 5 – Il suo, alla fine, l’ha fatto. Pure bene. Ma resta qualche dubbio sulla gestione Insigne: c’è da sperare che non diventi un rimpianto. Ora sotto con la Spagna, sotto a ritrovare certezze.

Cristiano Corbo

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