Caro Massimo, in fondo ci mancherai

Ci mancherai, caro Massimo. Sorpresi? Non dovreste esserlo, in fondo il numero uno della seconda squadra di Milano è stato a lungo il miglior alleato della Juventus. D’accordo, ha ricevuto in cambio “qualcosa” tra il 2006 ed il 2010, ed ha collezionato 15 trofei (per un certo giornale di colore rosa i titoli sono 16, ma non ci saremmo aspettati niente di diverso…) in 21 anni di presidenza. Naturalmente la maggior parte di questi titoli sono stati “vinti” tra il 2005 ed il 2010, e la società nerazzurra ne fa gran vanto, ma ognuno festeggia ciò che merita di festeggiare.

Fatti bene i conti, in fondo, sono molte più le gioie che Moratti ha regalato ai tifosi bianconeri: oltre 1,5 miliardi di euro spesi per una lunga carrellata di fenomeni. I migliori? Di sicuro Ronaldo, Baggio, Vieri, Djorkaeff, Roberto Carlos, Ince, Zamorano, Pirlo. Titoli vinti con questi giocatori in rosa? Una Coppa Uefa nel 1998, due volte la Coppa Italia nel 2005 e nel 2006. Un po’ poco, visto il valore dei nomi citati, di sicuro non inferiori ai vari Ibrahimovic, Vieira, Eto’o, Sneijder, che avrebbero formato l’ossatura della squadra che venne dopo #quellacosachesuccessenel2006Qualcuno sta forse sostenendo che, senza #quellacosachesuccessenel2006 l’Ambrosiana non avrebbe vinto tanto? Siete perspicaci.

Zhang Jindong ha detto che “renderemo l’Inter magnifica. Noi vogliamo seguire l’idea di mister Moratti che ha acquistato tanti fuoriclasse. Riporteremo le stelle mondiali. Vogliamo ricostruire la gloriosa storia del passato. I tifosi si chiamano nerazzurri da quando sono stato a San Siro sono rimasto toccato dallo stadio e sono diventato anch’io uno dei tanti tifosi nerazzurri. Moratti sarà sempre il mentore spirituale del club“. Questa è la nostra stessa speranza, perché non abbiamo mai visto un presidente spendere così tanto e vincere così poco.

Ma il talento del signor Moratti si inizia a intravedere nell’inverno del 1995, quando salì alla carica di presidente della Beneamata (da chi?). Si cominciò con Rambert, si proseguì col mitico Felice Centofanti, passando per Pedroni, Cinetti, Caio, Pistone (che il grande Hogdson preferì a Roberto Carlos…). Il talento del Nostro si è dispiegato soprattutto nella copertura del ruolo di terzino sinistro: Mezzano,Tarantino, Milanese, Georgatos, Michele Serena, Macellari, fino al grandissimo Gresko. Come dimenticare poi Sforza, il malato di cuore Kanu che, per manifestare la sua gratitudine, se ne sarebbe andato una volta guarito: il capolavoro Vampeta, l’ariete Hakan Sukur, il geometra Farinos,  Brechet e van der Meyde, Adriano e Kallon.

Geniali operazioni di mercato (le cessioni di Pirlo e Seedorf, Cannavaro alla Juve in cambio di un portiere di riserva, Batistuta a fine carriera) e le scelte appropriatissime dei tecnici: il già menzionato genio inglese, passando per Lippi (che decise di farsi cacciare anziché restare nel manicom…cioè, nella squadra), senza scordarsi di Cuper, Bianchi, Simoni, Tardelli, BenitezLeonardo, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni. E ne stiamo dimenticando qualcuno, è sicuro.

“E il Triplete?” “Ve lo siete dimenticati?”. Certo che no: ma non riusciamo a considerare “veri” tutti i trofei che la società nerazzurra ha aggiunto al proprio albo d’oro dal 2006 in poi. Sarà un nostro difetto, forse, sarà che qualcosa è pur venuta fuori a proposito di #quellacosachesuccessenel2006, sebbene il caro Massimo abbia sempre fatto finta di non accorgersene. Lui ci mancherà, e tanto. Ma ha lasciato il “biscione” in ottime mani, che sapranno senza alcun dubbio mostrarsi degni di cotanta eredità.

Gennaro Acunzo

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