Alves e Mascherano, l’importanza della mentalità vincente

Nelle ultime quarantotto ore due scossoni di mercato hanno agitato i pensieri e le speranze del popolo juventino, proiettandolo con la mente alle possibili soluzioni tecniche e tattiche e di conseguenza ad auspicabili sogni di gloria. Quando accostati alla propria squadra ci sono due nomi che hanno contribuito a rendere il Barcellona uno dei club stampati nella storia, grazie ad un quinquennio, almeno, di calcio da urlo, è normale che l’eccitazione salga.

Mascherano e Dani Alves rischiano di finire a disposizione di Massimiliano Allegri e la cosa bella è che Marotta non smentisce. Non è una fantasia, c’è concretezza in tutto questo. A guardare la carta d’identità dei due giocatori si potrebbe dubitare dell’effettiva utilità del loro acquisto, visto che il brasiliano ne ha appena compiuti 33, mentre l’argentino ne deve fare 32; il primo arriverebbe a parametro zero, ma avrebbe comunque uno stipendio oneroso, stesso discorso per Mascherano che in più va trattato col Barcellona per il cartellino. Tanti soldi per poco tempo?

MarottaNo. Due personalità di questo livello, ancora due egregi giocatori anche se maturi, vanno acquistati al volo. Il patrimonio umano e caratteriale che lasciano dove passano è immenso e la Juventus ha bisogno di questo. Per la Signora andare a caccia di altri giocatori da 60 milioni, giovani e rampanti, è complicato, la concorrenza è molta e gli Euro non infiniti. Che fare? La strategia societaria è puntare tutto sui giovani già presenti in rosa (Pogba e Dybala su tutti) ed inserire mostri sacri del calcio contemporaneo a reggere l’urto della pressione dei momenti decisivi.

Il piano ha già dato egregi frutti con Evra, Khedira e questa è la strada più saggia. I top player costano troppo? Si può aggirare l’ostacolo. Dove non può il portafoglio, può il cervello.

Roberto Moretti

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