Classe, eleganza, determinazione: Capitani oltre le epoche

Tutto il mondo web bianconero oggi ha celebrato, o forse meglio ricordato, l’anniversario della nascita di uno dei nostri più grandi campioni di sempre, una di quelle icone che fanno bene al calcio di ogni epoca, quei campionissimi amati e rispettati anche dagli avversari. Quel Gaetano Scirea cui ancora oggi è stata ufficiosamente intitolata la Curva Sud di tutti gli stadi “di casa” della storia recente della Juve: dal Delle Alpi, all’Olimpico, all’attuale Juventus Stadium, la curva Sud tra i tifosi non è la Sud ma è “la Scirea”.

I campioni di ieri. Modello di difensore cui ancora oggi molti cercano di ispirarsi, era sempre corretto, rispettoso, deciso e determinato, capace di fare gruppo e di intendere il calcio come sport a tutto tondo e non solo come dovere. Disponibile sempre, inadeguato mai. Uno di quei campioni “invisibili”, quelli che ti fanno vincere le partite non (solo) con le giocate ma con la presenza. Un ruolo determinante quando giochi in una squadra che si chiama Juventus e a maggior ragione se ne sei il capitano. Quindici anni consecutivi al servizio della Signora d’Italia, come amava chiamarla lui, e dell’Italia stessa intesa come nazionale, con cui fu anche campione del Mondo nel 1982. Un ruolo fondamentale quello di Capitano incarnato sempre da campionissimi sia precedentemente, come Boniperti, che successivamente, come Del Piero. Grandi giocatori, ma prima ancora grandi Uomini che hanno portato in alto il nome della Juve per anni e alla causa juventina hanno dedicato tutta la loro carriera sportiva: 16 anni Boniperti, 19 Del Piero, e non si può non accostare automaticamente la parola Capitano a tutti questi tre fenomeni. Tutti capaci, in maniera diversa ma altrettanto decisiva, di risultare determinanti per compagni e perchè no tifosi, che si sono sempre incarnati nei loro idoli e da loro si lasciavano trascinare ed entusiasmare.

I campioni di oggi e domani. Un campionissimo di questo calibro sta facendo da tramite tra passato, presente e futuro ed è il nostro attuale Capitano Gigi Buffon, ancora capace a 38 anni di inanellare record e risollevare morale e prestazioni della squadra col suo carisma, col suo esempio, e con le stesse prestazioni da fenomeno qual è. Chissà cosa sarebbe successo se dopo la partita col Sassuolo Gigi non avesse preso una posizione così netta nei confronti dei propri compagni, mettendo lui la faccia per tutti, spronando e convincendo che la Juve non poteva essere quella. Come i suoi grandi predecessori, una carriera dedicata interamente alla Signora, 15 anni che diventeranno 17, una vita intera. Mai una parola fuori posto, la decisione e la capacità di farsi valere anche da laggiù, come Scirea prima di lui, da lontano, perchè per essere Capitano se fai il portiere o il difensore il tuo carisma deve essere più grande del campo su cui giochi. E devi essere capace di trasmettere ai nuovi arrivati tutti gli stimolibuffon che ti hanno consentito di vincere praticamente tutto nei tuoi anni di militanza col bianconero addosso. Il tramite tra presente e futuro lo abbiamo già in casa e si chiama Claudio Marchisio, che incarna la juventinità fin dall’infanzia e ha in dote tutte le caratteristiche di carisma, eleganza e correttezza dei giocatori prima citati. E chissà che in un futuro non troppo lontano Paulo Dybala o Paul Pogba possano ripercorrere le orme di Sivori, ultimo capitano straniero della nostra storia ultracentenaria. Le caratteristiche e le doti sembrano non mancare a nessuno dei due, ma per un po’ dovranno mettersi in coda: c’è prima il Principino.

Stile, eleganza, carisma, determinazione. Capacità di comunicazione con il mondo intero e con l’interno dello spogliatoio soprattutto. La storia della Juve è costellata di grandi Campioni, e di grandi Capitani. Tanti auguri Gaetano da Cernusco sul Naviglio, la tua eredità è stata raccolta da qualcuno che merita e che sembra tracciare bene la via per chi arriverà anche in futuro.

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

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