Quinquenni d’oro: i numeri delle difese a confronto. E Madama va a caccia di altri due record

Per assicurarsi la vittoria al termine della stagione, in Italia, ancor più del miglior attacco, è necessaria la miglior difesa: sono poche, infatti, le squadre che hanno potuto fregiarsi del titolo di Campione d’Italia senza avere una retroguardia ai limiti dell’impenetrabile. Di seguito, noi di SpazioJ abbiamo messo a confronto i numeri dei due quinquenni d’oro della storia bianconera, analizzando nel dettaglio tutti i numeri del reparto difensivo.

I NUMERI DEL QUINQUENNIO 1930/35 – Combi, Rosetta, Caligaris, la forza che ha consentito a Madama si partecipare come primadonna per cinque anni al gran ballo della Serie A era tutta lì, in un reparto difensivo a tratti invalicabile. Da qualche tempo, il metodo aveva ormai sostituito la piramide di Cambridge, e la rivoluzione era partita proprio dal suolo italico. Nel primo anno, i bianconeri guidati da Carcano subirono 37 gol in 34 partite, mantenendo per dieci volte la porta inviolata. Da segnalare la pesantissima sconfitta subita al Testaccio, contro la Roma, per 5-0, che sarà vendicata poi l’anno successivo con un roboante 7-1 inflitto alla società giallorossa. Nella stagione successiva, pur subendo un gol in più rispetto all’anno precedente, sono 13 le clean sheets a fine campionato. Il dato riguardante i gol subiti in una singola stagione migliora nettamente nella stagione 1932-33, quando sono soltanto 23 le reti subite, con addirittura 17 gare senza subire reti. Quella Juve è uno spettacolo di forza, solidità, continuità di risultati, insomma: una macchina invincibile. L’anno successivo è quello che passerà alla storia come la “nazio-Juve”: tra gli azzurri partecipanti al mondiale del 1934, infatti, sette provengono dalla schiera di Madama, che nel frattempo, aveva vinto il quarto scudetto consecutivo: è l’inizio del sodalizio tra la società bianconera e la nazionale, destinato a restare indelebile negli anni successivi. Tornando ai numeri della difesa, i gol subiti sono 31, mentre 12 sono le clean sheets. Dopo quattro anni di scudetti, però, è giunto il momento di cambiare: Combi, dopo la vittoria del titolo mondiale, decide di dire addio al rettangolo verde, mentre Caligaris, che terminerà la stagione con sole 11 presenze, e Rosetta, che disputa 22 delle 34 partite stagionali, iniziano ad alternarsi con i giovani Rava e Fano, mentre in porta si accomoda Valinasso. Cambiano gli interpreti, ma non il risultato: la Juve è sul tetto d’Italia, i gol subiti sono soltanto 22, mentre la porta resta immacolata per ben 16 volte, tra cui spiccano i tre 0-0 consecutivi contro Fiorentina, Brescia e Napoli.

BARZAGLI, BONUCCI E CHIELLINI RISCRIVONO LA STORIA – La Juventus di Conte e Allegri, però, è riuscita a fare di meglio: nella stagione 2011-12 la squadra subisce soltanto 20 gol, mantenendo addirittura per 21 volte la porta inviolata, mai i bianconeri ne avevano subiti così pochi nell’arco di un campionato. Nella stagione successiva sono 24 i gol subiti, uno in più rispetto al campionato dei record terminato con 102 punti, mentre nella 2014-15 subisce 24 reti, mantenendo la porta inviolata per 20 occasioni, tra cui spicca il filotto che va dalla prima alla quinta giornata di campionato. Massimiliano Allegri, però, ha a disposizione un’occasione d’oro: quella di migliorare il record stabilito dal suo predecessore. I gol subiti fino a ora, infatti, sono soltanto 18, con 20 clean sheets, e se la Juve dovesse subire un solo gol – o, ancora meglio, neanche uno – nelle gare contro Verona e Sampdoria, andrebbe ad aggiornare uno dei tanti record stabiliti in questo quinquennio.

BUFFON ENTRA NELLA LEGGENDA – In chiave difensiva, però, è impossibile non tener conto dei record battuti in questa stagione da Gianluigi Buffon: 974 minuti con la porta inviolata gli hanno consentito di strappare il primo posto a Sebastiano Rossi, fermo a quota 923, e con il rigore parato a Kalinic nella gara Fiorentina-Juventus, che come ai tempi del Quinquennio d’Oro è valsa lo scudetto, il portiere carrarese è diventato il miglior para rigori della storia bianconera con 11 tiri dal dischetto neutralizzati, superando il record di Combi, fermo a quota dieci. E chissà, magari ci sarà tempo per scrivere un’altra pagina di storia: il record di clean sheets in un solo campionato è fissato a quota 22…

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