Rizzoli: “L’episodio con Bonucci? Se n’è parlato anche troppo”

Un Nicola Rizzoli a tutto tondo quello che ha parlato ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport: “Quanto è pesante essere il numero uno? Non lo definirei pesante, direi più che altro che è un orgoglio. Dal momento in cui sei uno dei più visibili, chiaramente, hai più responsabilità ma l’esperienza ti aiuta a gestire bene le situazioni.”

GOL LINE TECHNOLOGY – “L’episodio del gol vittoria in Sampdoria-Lazio? La Gol Line Technology permette attraverso le telecamere di verificare se la palla sorpassa o meno la linea: la risposta arriva nel giro di un secondo. Quindi abbiamo un responso live e si evitano le polemiche. Ieri in ogni caso l’addizionale aveva già segnalato che palla era entrata. Ho fatto vedere l’orologio che vibrava al capitano Biglia che ha sedato sul nascere tutte le polemiche.

MOVIOLA – Innanzi tutto non mi piace parlare di moviola, ma preferirei dire “tecnologia”. Un passo in questa direzione va fatto. Bisogna vedere però come sarà fatto. Se sarà fatto in maniera intelligente senza snaturare il gioco allora sarò ok. Bisogna vedere modalità e tempi. Partite più lunghe? Mi auguro proprio di no. Altrimenti ci sarebbe un utilizzo improprio della tecnologia. Il mio futuro? Non penso assolutamente di lasciare prima del previsto. Non sono né demotivato né demoralizzato come ho letto sui giornali. Al momento i miei prossimi due passi sono il finale di stagione in A e l’Europeo che andrò a fare.

BONUCCI – L’episodio con Bonucci? Se n’è parlato anche troppo. Ci sono situazioni in cui non si possono costruire castelli in base ad alcune immagini. Guardando il video ci si rende conto che non c’è nessun tipo di contatto. Ieri Keita è venuto da me solo per chiedere spiegazioni. Non vorrei se ne parlasse più di quanto ce ne fosse bisogno. Se gli arbitri parleranno dopo le partite? Credo proprio di sì, Nicchi l’ha già detto. Già quest’anno ci sarà una prova, più che altro per sondare la predisposizione ad ascoltarci. Anche qua, se ci sarà l’intelligenza di saper ascoltare le parole di un arbitro allora ci potrà essere una svolta”.

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