Gli inserimenti, il carisma, la forza: Khedira, il ‘cuore tattico’ bianconero

Compattezza e pragmatismo, senza però disdegnare accenni di bel gioco. Una Juventus piuttosto cinica, forse anche poco creativa, ma indubbiamente concreta. A Firenze, i bianconeri hanno gestito con diligenza i ritmi della gara, dando l’impressione di possedere sempre lo scettro in mano. Merito della formazione schierata da Mister Massimiliano Allegri; ma, soprattutto, del ruolo assunto durante la gara dal centrocampista Khedira. Non è affatto un caso, del resto, che le azioni pericolose del primo tempo contengano il suo zampino. Gli inserimenti del tedesco, infatti, nello scacchiere tattico del tecnico toscano rappresentano un po’ il “piatto forte”. La rete annullata per fuorigioco alla Juventus portava, putacaso, il cognome dell’ex Real Madrid.

Non solo. In occasione dell’1-0 firmato da Mario Mandzukic, un terzo del merito andrebbe assegnato proprio al traversone tagliato dell’asso teutonico. La sua posizione – che non possiede punti di riferimento precisi sul rettangolo verde – è stato uno dei grattacapo peggiori per i viola. Da rivedere, invece, la retroguardia. Mezzo errore durante il gol annullato a Bernardeschi; regolare o meno, tutto ha avuto inizio dalla lettura sbagliata dei difensori (sebbene il filtrante servito al talentuoso attaccante meritasse applausi).

Partita blanda fino al 75′, dopodiché – negli ultimi 15 minuti – è successo davvero di tutto. In quei frangenti, i tatticismi hanno lasciato spazio alla fame di vittoria della “Vecchia Signora”. Determinando un altro passo verso il quinto scudetto consecutivo.

Paolo Panico

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