La serenità di Buffon, la cattiveria di Mandzukic

Si dice da sempre che una buona squadra deve avere una buona “spina dorsale”, almeno un giocatore leader per reparto che possa tracciare la retta ideale tra la porta da difendere e quella da attaccare. Ebbene la Juve stasera ha dimostrato di essere solida, solidissima, anche agli estremi di questa ipotetica corda, e di averla rinforzata con due maniglioni d’acciaio.

Buffon: Gigi questa sera è stato semplicemente mostruoso. Disumano. Extraterrestre. Scegliete voi il termine che vi piace, basta che sia qualcosa che indichi “oltre”. La sua serenità, tranquillità, e forse cattiveria calma si è notata in ogni primo piano. A guardarlo, si capiva che stasera non avrebbe preso nemmeno un gol che non fosse davvero imparabile e forse oltre. La parata sulla punizione di Balotelli resterà da far vedere a tutti i piccoli portieri della J-School. Sul colpo di testa di Alex stava per fare qualcosa di ultraterreno che non è riuscito per poco, pochissimo. Nel secondo tempo il capolavoro doppio, quella che nei videogiochi verrebbe chiamata una “combo”: chiusura a terra velocissima sul tiro ravvicinato a colpo sicuro di Bacca e poi ancora felino a deviare sulla traversa il tap-in di Balotelli. Non bastassero le chiusure, ha anche avviato l’azione del gol con il lancio per Mandzukic che dopo aver dialogato con Morata ha messo dentro il gol dell’1-1. Scusateci, noi abbiamo finito gli aggettivi per un giocatore così.mario-mandzukic-juventus_2vzgf0696auw1lighlc7vnb2m

Il croato: le maniglie rinforzate dicevamo. Un Buffon in versione super top e un Mandzukic che ancora una volta, e per la seconda consecutiva, va in gol, segnando come sempre gli è successo in questa stagione una rete pesantissima. In questo caso non della vittoria, ma di quel pareggio senza il quale non avremmo potuto provare a ribaltare il risultato. L’apporto di Mario è sempre eccezionale, anche quando non segna. Se poi la butta anche dentro diventa un giocatore mostruoso per generosità, tenacia, e cattiveria agonistica, per come lotta su ogni pallone sia in attacco sia in fase difensiva.

Il giovane che si farà: una piccola nota la dedichiamo a Rugani. Daniele ha giocato bene stasera, molto bene. Tolta la grossa svista su Alex, ammesso che su un difensore debba stare un difensore e che per fortuna non è stata così grave ai fini del risultato, ha giocato come sa. Pulito, in anticipo, e finalmente con sicurezza anche palla al piede, senza avere quella sensazione di palla che scotta. Se continua con questo percorso di crescita, sarà l’ennesimo grazie da dire a Mister Allegri per come lo ha centellinato prima e gestito poi.

La Juve come spesso succede ha iniziato a rilento, quasi a voler far sfogare il Milan sapendo che avrebbero aggredito la partita. Il rischio era quello di prendere un gol, come poi è stato. Ma quando la Signora inizia a giocare prende campo e palla e inizia a fare il suo gioco, con una buona tenuta atletica che ha consentito di reggere il ritorno, non dirompente a dir la verità, negli ultimi minuti del Milan che era però molto stanco. Fanno 21 vittorie in 22 partite, e ne manca una in meno alla fine. Con due maniglie così rinforzate, la corda non si spezzerà.

Dario Ghiringhelli

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